Vita Chiesa
Monsignor Pancanti e la sua «casa per ferie»
La figura di monsignor Ferdinando Pancanti, 85 anni, sacerdote della Diocesi di Volterra è legata a due forti esperienze: quella di parroco in piccole parrocchie e quella di presidente dell’ Oda (Opera Diocesana Assistenza) a cui è legata fortemente l’opera Santa Maria Goretti, a Cecina Marina, che sarà subito adibita a luogo di accoglienza di bambini e adolescenti. Sono due esperienze collegate tra loro perché la predilezione data all’opera Santa Maria Goretti di ospitare per circa 20 anni bambini, provenienti anche da zone terremotate (Belice e Irpinia), oppure profughi provenienti dall’Africa, è sempre stata motivata dalla passione e dall’amore per la Chiesa. I poveri non vengono considerati, da monsignor Pancanti, «altro» dalla Chiesa, ma parte viva, integrante, «padroni» come qualche santo li ha voluti chiamare.
Alla piccola parrocchia Micciano di Pomarance di circa 150 abitanti di cui è parroco è garantita la catechesi ai bambini, la lettura del Vangelo a circa 70 persone, la Liturgia feriale e festiva con il rispetto di tutte le tradizioni religiose: ad una persona che si trova nel bisogno è garantita ogni giorno la visita di un parrocchiano a turno, per garantire affetto e medicine.
L’ultimo segno di accoglienza che ha fatto la Casa per ferie Santa Maria Goretti, è stato quello di avere ospitato, da ottobre 2008 ad aprile 2009, 100 richiedenti asilo provenienti dall’Africa: una accoglienza «di Chiesa» come ha sempre voluto monsignor Pancanti. Accoglienza caratterizzata dall’azione piena dell’attuale vescovo monsignor Alberto Silvani, dallo sforzo di annunciare il Vangelo a tutti gli ospiti con l’amore dei gesti, con la preghiera liturgica quotidiana, con il rispetto delle varie religioni riservando una camera per la preghiera dei musulmani.
Il nome di monsignor Pancanti è stato trasformato dai richiedenti asilo in «Papà». L’esperienza dell’accoglienza dei profughi non ha tolto nulla alla pur piccola parrocchia di Micciano; questa è stata arricchita dalla loro presenza e dalla loro testimonianza.
Continuare per 85 anni a mantenere lo stesso spirito e freschezza avuto da prete giovane, non è solo «fortuna» ma convinzione che con la Chiesa che ama la persona sempre e comunque, non si va mai in pensione.