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MONSIGNOR MARTINO: SÌ AL LAVORO DEGLI ISPETTORI ONU, NO ALLA GUERRA
Bisogna fare di tutto per evitare la guerra in Iraq. Lo ha dichiarato alla MISNA monsignor Renato Martino, presidente del pontificio consiglio Iustitia et Pax’ precisando che si tratta della posizione assunta dal Santo Padre, ed espressa in più circostanze negli ultimi mesi. Come ricordano la Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Diritto internazionale ha proseguito il presule – non si può fare ricorso all’azione bellica se non come estrema possibilità in caso di aggressione e nel rispetto di ben rigorose condizioni, né possono essere trascurate le conseguenze che la guerra avrebbe sui civili. Monsignor Martino, che per 16 anni ha ricoperto la carica di osservatore permanente vaticano al Palazzo di Vetro, ha auspicato che il lavoro degli ispettori dell’Onu in Iraq possa procedere con la piena collaborazione delle autorità di Baghdad, nella consapevolezza che la comunità internazionale deve, attraverso l’Onu, garantire il rispetto della pace a livello planetario. Monsignor Martino, che ha da poco assunto la presidenza del pontificio consiglio Iustitia et Pax’, ha poi affermato il suo impegno a favore dell’Africa, il continente maggiormente infestato dai conflitti civili. È la porzione del mondo ha detto – dove si registra la più alta concentrazione di guerre, tutte guerre dimenticate di fronte alle quali la Chiesa è chiamata ad annunciare il Vangelo della Pace. In particolare, il presule ha auspicato che il dialogo tra il governo sudanese e i ribelli dello Spla (Esercito di liberazione popolare del Sudan) possa portare i frutti sperati di riconciliazione e concordia dopo 20 anni di sanguinoso conflitto. (Misna)