Vita Chiesa
Monsignor Angiolo Livi, il priore che sfida l’età
DI Mariella Cambi
Appena un accenno: «Il prossimo mese Monsignore compirà novantacinque anni….» e improvvisamente il mercato di San Lorenzo, nel cuore storico di Firenze, si anima tutto, come ad unico cenno di un sapiente regista. Il forno di via dell’Ariento la strada degli antichi argentieri fa da grancassa, «Davvero? Ma quando? Si fa festa, eh?». Monsignor Angiolo Livi e San Lorenzo: un binomio inscindibile da ventinove anni e precisamente dal 23 luglio 1980.
Il priore di S. Lorenzo «Monsignore», e basta, per tutti i parrocchiani vive in una delle basiliche dove il Rinascimento trionfa in tutta la sua purezza e magnificenza. Consacrata da S. Ambrogio nel 393, allora costruita in forme romaniche, sembra sia stata, per qualche tempo, la cattedrale di Firenze. Insomma, qui nomi come ser Filippo Brunelleschi, Michelangelo, Donatello, sono di casa e Monsignore, in questa splendida cornice, «chiesa di famiglia» della dinastia dei Medici, sembra trovarsi proprio a suo agio. Infatti, come dire San Lorenzo senza abbinarlo alla Casa de’ Medici? Lorenzo il Magnifico, con tutto il fascino del suo splendido mecenatismo, affidò agli artisti del ‘400 il compito di far bella e grande Firenze. Ed è qui com’è noto, il sepolcreto dei Signori di Firenze.
Monsignore organizza a tutt’oggi convegni e riunioni di interesse cittadino e regionale nella sala della canonica dove, per accedervi, è obbligatorio incontrarsi ancora con Brunelleschi e i suoi memorabili chiostri. Dolce e raffinato nei modi, sa essere combattivo e tenace al momento di battersi contro il degrado di S. Lorenzo; come quando, alcuni mesi fa, fu a capo di un corteo seminotturno di residenti, munito di fiaccole, per accelerare i tempi del recupero del complesso di Sant’Orsola, un antico convento ora di proprietà pubblica e, da tempo, in stato di abbandono. «Tra i barroccini del mercato ormai è difficile sentir parlare fiorentino…» e la nostalgia e il rammarico è nella frase tutta. Se vai a trovarlo ti prende per mano per accompagnarti nel suo studio. E ti senti a casa.
Le sue omelie pur nel tono affabile e paterno, hanno la forza e l’illuminato vigore del profeta. Carico di anni e – la sua parola e la sua vita ne danno testimonianza anche di quella Sapienza che è dono dello Spirito. Grazie Monsignore, e arrivederci al compimento dei suoi cent’anni.