Solo con una pace giusta e duratura – non imposta ma ottenuta attraverso il negoziato e un compromesso ragionevole potranno essere soddisfatte le legittime aspirazioni di tutti i popoli della Terra Santa. E’ l’appello che mons. Celestino Migliore, Nunzio apostolico e Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, ha rivolto alla comunità internazionale in un suo intervento del 3 novembre scorso diffuso oggi – alla 64a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite su Agenda 31: le operazioni di soccorso delle Nazioni Unite e delle agenzie umanitarie per i profughi palestinesi nel Vicino Oriente. Risolvere il conflitto israelo-palestinese ha affermato mons. Migliore – è una chiave fondamentale per risolvere tante situazioni che portano il caos in Medio Oriente, con gravi implicazioni a livello mondiale. Purtroppo, ha osservato, si registra un fallimento da entrambe le parti coinvolte in un dialogo significativo e sostanziale per la risoluzione delle controversie, al fine di riportare la stabilità e la pace in Terra Santa. Oggi più che mai ha sottolineato -, la comunità internazionale deve proseguire gli sforzi per facilitare un riavvicinamento delle parti in breve tempo. Ovviamente, ha precisato, gli intermediari che portano avanti i negoziati dovranno mantenere un approccio equilibrato, evitando l’imposizione di condizioni preliminari. Nella speranza che i numerosi problemi della regione potranno finalmente essere risolti mediante i negoziati e il dialogo ha auspicato mons. Migliore -, la mia delegazione ricorda inoltre che una soluzione duratura deve comprendere lo status della città santa di Gerusalemme. Inoltre, alla luce dei numerosi episodi di violenza e delle sfide alla libera circolazione delle persone poste dal Muro di sicurezza, la Santa Sede sostiene le “disposizioni internazionalmente garantite per assicurare la libertà di religione e di coscienza dei suoi abitanti, così come lo stabile, gratuito e libero accesso ai Luoghi Santi da parte dei fedeli di tutte le religioni e nazionalità “Sir