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MONS. MIGLIORE ALL’ONU, CON IL NEPAD L’AFRICA PROTAGONISTA DEL PROPRIO SVILUPPO

Apprezzamento per l’impegno “delle popolazioni e dei governi dell’Africa ad agire come protagonisti nella promozione della pace e del proprio sviluppo economico e sociale” è stato espresso da mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, intervenuto a New York alla 62ª sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Tracciando un bilancio del Nepad (Nuovo partenariato per lo sviluppo dell’Africa) nel suo settimo anno di esistenza, mons. Migliore ha rilevato ”l’accelerata crescita economica” nel continente degli ultimi anni, ed ha rammentato che il Nepad ha anche la funzione di “aprire e preparare l’Africa ad una maggiore cooperazione internazionale”. Tuttavia, ha precisato il rappresentante della Santa Sede, “questi segni positivi appaiono in stridente contrasto con situazioni di conflitto e forme di estrema povertà difficili da sradicare”. Per questo, ha affermato, “rimane decisivo il supporto della comunità internazionale” e “la Santa Sede desidera rinnovare il proprio sostegno ad un approccio globale alla prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti in Africa”. “Per affrontare le sfide della povertà e dello sviluppo sostenibile – ha proseguito mons. Migliore – l’Africa avrebbe bisogno, tra le altre cose, di una soluzione completa all’insostenibile peso del debito di molti Paesi, di un accesso più equo ai mercati internazionali”, di una “migliore armonizzazione tra sostegno internazionale e priorità del Nepad, di investimenti maggiori e a a lungo termine nel settore pubblico e privato, di trasferimenti di tecnologie, di migliori sistemi di istruzione e servizi sanitari”. Ma non basta la solidarietà internazionale: affinché questa “porti frutto”, per il diplomatico vaticano occorrono, da parte degli “Stati che ricevono gli aiuti”, “una buona governance, istituzioni efficienti, un corretto impiego degli aiuti e misure anticorruzione”. “Anche l’istruzione deve essere una priorità del Nepad – ha rilevato mons. Migliore, auspicando “parteneriati strategici tra istituzioni dell’Africa e del mondo industrializzato”. Partenariati che, ha concluso, dovrebbero “estendersi alla manodopera qualificata” per superare il problema della “fuga dei cervelli che affligge il continente” privandolo “di capitale umano intelligente e qualificato”.Sir