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MONS. MARTINO: OCCORRE SUPERARE LA CRISI DELL’ONU

L’attuale crisi delle Nazioni Unite per la guerra in Iraq non contraddice ma anzi rende più pressante la necessità di un’autorità politica mondiale che assicuri la pace e promuova lo sviluppo dei popoli: lo ha affermato oggi l’arcivescovo Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, intervenendo al convegno apertosi ieri dedicato al quarantesimo anniversario dell’enciclica “Pacem in Terris”.

Presieduto dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, il convegno, intitolato “A quarant’anni dalla Pacem in terris: i nuovi segni dei tempi”, ha per tema la celebre enciclica di Giovanni XXIII e si svolge alla Università Lateranense di Roma con l’intervento di studiosi e di politici. Secondo monsignor Martino per 16 anni Osservatore Permanente della Santa Sede al Palazzo di Vetro di New York, è questo il momento di mettere mano ad un “ingegneria costituzionale dell’umanità” che permetta alle Nazioni Unite – definite da Paolo VI nel 1965 “cammino obbligato della civiltà moderna e della pace mondiale” – di svolgere a pieno il loro ruolo insostituibile. Nel suo intervento monsignor Martino ha sottolineato che “è necessario favorire la multilateralità, non solo a livello diplomatico ma anche nell’ambito dei piani di sviluppo”.

Il presule evidenzia anche la necessità di procedere alla revisione della struttura delle stesse Nazioni Unite, in modo che tutti gli Stati membri trovino sufficienti garanzie di veder rispettati i loro interessi e contemporaneamente venga promosso il principio della dignità di tutte le nazioni e di tutti i popoli. “L’indebolimento degli organismi internazionali potrebbe significare un affievolirsi della consapevolezza di essere un’unica famiglia, ma non li si rafforza se non consolidando la loro capacità di esprimere un ordine morale e articolando un sistema sussidiario di autorità per una governance mondiale con realistico coraggio” ha concluso monsignor Martino. Misna