Toscana

MONS. MARTINO, NO A GUERRE ATOMICHE O PREVENTIVE, SÌ AL DISARMO E AL RUOLO DELL’ONU

“Le armi atomiche non fanno parte del bagaglio che dobbiamo portarci nel XXI secolo”, e “la guerra preventiva è una guerra di aggressione”, che “non rientra nella categoria di ‘guerra giusta”, fatta cioè sulla base del “diritto di difendersi contro l’ingiusto aggressore”. A ribadirlo è stato oggi mons. Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace, presentando alla stampa il Messaggio del Papa per la XXXVI Giornata mondiale della pace, sul tema “Pacem in terris: un impegno permanente”.

A proposito del pericolo di “venti di guerra”, Martino ha affermato: “Tutti abbiamo seguito il processo delle ispezioni Onu in Iraq, tese a verificare se ci sono armi di distruzioni di massa. Il disarmo dei belligeranti deve essere fatto attraverso gli organismi che abbiamo a disposizione, e che si fanno promotori di pace a livello internazionale”. A cominciare dall’Onu, che già Paolo VI – ha ricordato Martino – aveva definito “il cammino obbligato dell’umanità nei tempi moderni”. “E’ con questo strumento di pace – ha proseguito il presidente del dicastero vaticano – che si deve arrivare a disarmare coloro che minacciano la pace”. Si tratta, per Martino, di “un processo che si sta faticosamente portando avanti, e che speriamo si concluda positivamente”.

Riguardo ad un eventuale ingresso della Santa Sede come Paese membro dell’Onu, ventilato di recente dal card. Angelo Sodano, segretario di Stato vaticano, Martino ha risposto: “L’Onu è uno strumento di pace, e non vedo alcuna opposizione ad una tale eventualità. Del resto, la Santa Sede già partecipa in maniera paritaria agli altri Paesi a molte Conferenze delle Nazioni Uniti, con relativo potere negoziale”. Sir

Pacem in terris, un impegno permanente