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MONS.MARTINO: L’AFRICA NON HA BISOGNO DI PIETÀ. DOLORE DEL PAPA PER I SACERDOTI UCCISI IN CONGO

“Lo sviluppo non può costruirsi su conflitti, discriminazioni, rancori, esclusioni, né sulla forza delle armi. Esso richiede l’accordo, la solidarietà, l’unione delle forze, l’attenzione all’altro, la giustizia, il rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti”. Lo ha affermato mons. Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, a Cotonou (Benin), all’apertura di un convegno organizzato dalla Fondazione Adenauer e dal locale Istituto degli artigiani della giustizia e della pace, su “Stabilità politica e sviluppo: l’apporto della dottrina sociale della Chiesa”.

Mons. Martino, al suo primo viaggio pastorale in Africa da quando ricopre il nuovo incarico nel dicastero, ha affrontato, tra l’altro, il problema delle cause dei conflitti che insanguinano il continente, individuandone una nella cupidigia delle risorse di cui abbondano il suolo e il sottosuolo africano. “Tali ricchezze – ha rilevato l’arcivescovo – sono bramate da gruppi d’interesse che sfruttano l’estensione e la permanenza dei conflitti per sporchi commerci, versando tangenti ai dirigenti dei Paesi produttori. Ci vorrebbe più solidarietà, più giustizia, più partecipazione alla gestione di queste risorse”.

Secondo mons. Martino, “l’esigenza di pace tra gruppi e popoli deve tradursi in una solidarietà più grande. Si tratta di un’esigenza avvertita in modo forte nell’epoca della mondializzazione, in cui l’accento sulla libertà del mercato rischia di lasciare ai margini del progresso e dello sviluppo zone intere del pianeta”. Per quanto riguarda il problema del debito internazionale, il presidente di “Giustizia e Pace” ha ribadito “la necessità che le somme liberate dalla remissione di tale debito siano investite in settori come la sanità, l’educazione e gli altri servizi sociali”. E facendo eco alle parole del Papa, ha concluso: “L’Africa non ha bisogno di pietà, ma di solidarietà e di giustizia. D’altra parte, gli africani non potranno da soli uscire dal marasma in cui l’hanno affondati decenni di dipendenza e di oppressione, di violenze e di antagonismi d’ogni sorta. Vi riusciranno unicamente con l’aiuto e la solidarietà della comunità internazionale”.Proprio questa mattina il Papa ha inviato al vescovo di Bunia (Repubblica democratica del Congo) un telegramma di cordoglio per l’uccisione, avvenuta domenica 11 maggio, di due sacerdoti e altre persone da parte dei guerriglieri Lendu.Sir