Vita Chiesa
Mons. Giordano nunzio a Bruxelles: “Credo in una diplomazia della pace, dell’incontro, del dialogo”
Dall’Europa Giordano era partito nel 2014, lasciando Strasburgo e l’incarico di Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa. Prima ancora, di Europa s’era occupato negli anni tra il 1995 e il 2008, quando era stato segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee). Filosofo per formazione, dialogico per carattere, montanaro per passione, mons. Giordano è arrivato alla carriera diplomatica per pura obbedienza, strappato da un percorso dall’impronta più pastorale a cui però anche da nunzio è rimasto affezionato. Così gli impegni diplomatici e ufficiali, sia nella laica Strasburgo, che nel difficile Venezuela di Maduro, non gli hanno tolto la voglia e il tempo di incontrare e camminare con le persone che non hanno titoli particolari. I nunzi, chi conosce quel mondo lo sa, sono sempre misurati nelle loro parole, ma chi conosce mons. Giordano sa anche che non è solito sottrarsi alle domande. Il Sir lo ha raggiunto, appena saputa la notizia della nomina.
Il Paese che lei lascia è in situazioni drammatiche, sul piano politico, economico, della tutela dei diritti e delle libertà, ora anche sanitario: quale messaggio vuole mandare al popolo che vive in questa situazione?
Soprattutto la crisi petrolifera e l’inflazione devastante hanno distrutto l’economia, annullando il valore della moneta locale. Il salario minimo mensile equivale a pochi dollari e il popolo soffre. D’altra parte, ho visto l’eroismo della solidarietà nelle parrocchie, nelle Caritas, nelle associazioni, nelle Ong, negli organismi internazionali, dove spesso sono i poveri che aiutano i poveri. La gente è riconoscente alla solidarietà mondiale e anche la Nunziatura è coinvolta in questa opera di solidarietà. Diverse volte ho pensato che il mio servizio più importante per questo Paese fosse quello alla fiducia e alla speranza che viene dalla fede nel Vangelo di Gesù Cristo. Il senso di abbandono, la stanchezza e la disperazione sono mali striscianti e molto pericolosi.