Vita Chiesa
Mons. Galantino a Tv2000: «Sentirci in cammino e guardare fuori»
«Desidero ringraziare – ha detto il segretario della Cei rivolgendosi ai presenti – tutti coloro che hanno scelto di vivere questa sfida. Avete accettato questo momento di normale transizione capendone le eventuali difficoltà. Vi ringrazio per avere vissuto questo momento di attesa e di ricerca di chi potesse continuare questa avventura e aiutarci a valorizzare tutto ciò che è stato fatto».
Mons. Galantino ha poi ribadito che «la direzione chiara da intraprendere è quella dell’evangelizzazione. Senza questo scopo – ha sottolineato – non si spiegherebbe il perché la Chiesa italiana investa energie e risorse in questo tipo di progetto». Tuttavia, ha insistito il vescovo, «si tratta di vedere come questo strumento può servire all’evangelizzazione. Spero di vedere i media Cei, Sir, Radio InBlu, Avvenire, al servizio di una Chiesa in uscita come esorta Papa Francesco, per guardare il mondo con l’occhio del Vangelo». Per il segretario della Cei è necessario «guardare fuori, perché quando guardiamo troppo all’interno, si fa strada la malattia mortale dell’autoreferenzialità. Guardiamo come credenti seri e consapevoli a ciò che succede fuori».
«Stiamo vivendo una stagione di particolare rivisitazione a livello di editore basata su una connessione sempre più forte ed efficace tra Presidenza, Segreteria e Ufficio delle comunicazioni sociali della Cei, con la Fondazione che presiedo e le società controllate dalla stessa. E mi pare che si stia facendo un buon lavoro in un rapporto di condivisione, di ulteriorità e prospettiva». A sostenerlo è l’arcivescovo di Pesaro, monsignor Piero Coccia, presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione «Comunicazione e Cultura», che questa mattina ha incontrato tutti dipendenti di Tv2000 e Radio InBlu per presentare ufficialmente il nuovo direttore di rete e quello delle testate giornalistiche.
«In questa rivisitazione – ha spiegato mons. Coccia – sono state fatte delle scelte mirate non solo a mantenere la situazione ma ancora di più a investire sulla situazione». Riferendosi ai due nuovi direttori, l’arcivescovo di Pesaro ha ribadito che «con questi cambi non solo intendiamo fare esperienza di mantenimento ma anche di ulteriorità, ovvero di un cambiamento in senso progressivo. Ripartiamo dal tanto che è stato fatto nel passato, dai tanti passi enormi compiuti, ma ora serve guardare al futuro». In questa prospettiva va tenuto presente «il senso della corresponsabilità: se rispondiamo tutti insieme, di conseguenza ci sarà la collaborazione», ha detto. «Facciamo quindi nostro il progetto all’interno del quale trova spazio l’innovazione. Innovare significa ripartire da ciò che si è e da ciò che si ha, ma con prospettive. Per essere competitivi – ha concluso – bisogna innovare prodotto e strutture di mercato, contenere il costo del lavoro ma soprattutto serve valorizzare le risorse umane. E qui ci sono risorse di grande caratura».