Nella prima seduta pomeridiana delle terza sessione dei lavori dei 220 delegati diocesani riuniti ad Ancona in vista del XXV Congresso eucaristico nazionale (Cen), è intervenuto il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, che ha illustrato il messaggio del Consiglio episcopale permanente alla Chiesa italiana in preparazione all’appuntamento eucaristico che culminerà nel capoluogo marchigiano dal 3 all’11 settembre 2011. La pubblicazione di questo messaggio ha esordito mons. Crociata conferisce compiuta espressione ad un evento che nasce dalla volontà di unità e concordia della Chiesa. Il Congresso eucaristico fa risaltare il carattere interiore e pubblico del mistero che sta al centro della Chiesa. Mons. Crociata ha insistito particolarmente sul concetto del ruolo pubblico dell’Eucaristia. Pubblico significa che nessuno deve sentirsi escluso perché tutti sono invitati alla salvezza della Chiesa. L’intimità spirituale non comporta segretezza o nascondimento. Il segretario della Cei, per spiegare il significato di questo apparente paradosso ha richiamato ai presenti l’immagine della veglia conclusiva dell’anno sacerdotale a Roma. Simili celebrazioni ha detto rappresentano il congiungimento tra intimità e pubblico.Il Congresso eucaristico vuol essere una pubblica attestazione del conto con cui la Chiesa italiana tiene il suo tesoro più prezioso. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, intervenendo questo pomeriggio al secondo convegno dei delegati diocesani riuniti nel capoluogo delle Marche in preparazione al XXV Congresso eucaristico nazionale (Cen). Mons. Crociata ha illustrato i paragrafi di cui si compone il messaggio redatto dal Consiglio permanente della Cei. Il primo paragrafo è dedicato all’icona biblica Signore da chi andremo’, scelto come titolo per il Congresso e che trae spunto dal capitolo 6 di san Giovanni. Il paragrafo successivo verte sul Congresso visto come trasfigurazione dell’uomo nella concretezza della sua vita quotidiana. Mons. Crociata ha proseguito poi con il paragrafo dal titolo Pane e Parola. In ascolto della Parola ha detto si scorge la risposta all’inquietudine dell’uomo di oggi. Il seguente paragrafo prende invece in considerazione la distanza culturale tra fede cristiana e mentalità contemporanea. Proseguendo tra i paragrafi del messaggio mons. Crociata ha spiegato quello dedicato alla dimensione vocazionale della vita definendo l’Eucaristia grembo di chiamata. Gli ultimi paragrafi sono dedicati rispettivamente ai 5 ambiti del Convegno di Verona e al rapporto indivisibile di Maria con il mistero eucaristico.Eucaristia per la vita quotidiana. È il titolo del messaggio indirizzato dal Consiglio permanente della Cei alla Chiesa italiana in preparazione al Congresso eucaristico nazionale (Cen) che culminerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre 2011. Il documento è stato illustrato questo pomeriggio da mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, che ha parlato davanti ai 220 delegati diocesani del Cen, riuniti nel capoluogo delle Marche. L’Eucaristia ci attira nell’atto oblativo di Gesù ha detto mons. Crociata citando la Deus caritas est’ ciò significa che nel gesto simbolico dello spezzare il pane c’è l’essenza del suo vivere e del suo morire. L’Eucaristia quindi non è un dono statico ma dinamico ed è capace di contagiare le persone creando santità. Secondo il segretario della Cei si possono individuare due movimenti nell’Eucaristia: L’attrazione verso Gesù e l’espansione nel tessuto vivo, sociale e storico della gente. È una circolarità senza fine paragonabile alla relazione sponsale. Infine mons. Crociata ha auspicato che il Congresso eucaristico nazionale diventi, sin da ora, il luogo in cui è la persona come tale che si misura con l’Eucaristia.Sir