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MONS. CROCIATA ALLA COLDIRETTI: LA CRISI ALIMENTARE E’ UNA CATASTROFE UMANITARIA

“Vengo tra voi forte anche delle mie radici contadine, figlio di un bracciante agricolo e di una generazione che dalla vita dei campi ha appreso pazientemente la lezione di tenacia, di frugalità e di risparmio. Per altri – non dimentichiamolo! – non si è aperta nemmeno questa possibilità: l’unica alternativa ad una vita di stenti è stata la via drammatica dell’emigrazione”: si è rivolto con queste parole, all’inizio del suo discorso all’assemblea nazionale della Coldiretti in corso a Roma, il Segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, in un discorso dal titolo “Quel tesoro nascosto nel campo”. “Con molti di voi – per essere precisi, eravate migliaia…! – ha ricordato all’inizio – ci siamo incontrati lo scorso 16 maggio, in una Piazza S. Pietro gremita di popolo, desideroso di portare affetto e vicinanza al Papa. È quanto oggi, a mia volta, vorrei esprimervi a nome dell’intera Chiesa italiana, la cui attenzione è testimoniata da un costante quanto fecondo insegnamento sociale, mediato dai tanti Consulenti ecclesiastici che condividono il cammino della vostra organizzazione”. Il vescovo ha poi richiamato la “sempre più invadente crisi alimentare, che – come documenta la Banca Mondiale – almeno in 30 Paesi assume i contorni di una catastrofe umanitaria”. “So quanto sia complessa e pesante la stagione che anche voi state attraversando – ha poi aggiunto mons. Crociata -. Nella crisi economica generale, il vostro è il settore maggiormente in sofferenza. La difficoltà a stare sul mercato, la frammentazione e la fatica del ricambio generazionale si registrano già nel calo sensibile di aziende perfino in aree considerate fra le più competitive”. “Chi sopravvive – ha poi proseguito – appare spesso gravato dalle logiche della grande distribuzione, per cui gli stessi prodotti per lo più non sono remunerati secondo il costo di produzione, né viene loro riconosciuta quella qualità superiore, che deriva dal rispetto di un preciso protocollo di lavoro, da metodi di coltivazione e di allevamento attenti all’ambiente e al benessere animale”. Mons. Crociata ha quindi sottolineato che “anche in questi tempi difficili avete manifestato una grande capacità di tenuta, che in buona parte vi viene dai valori che hanno nutrito le vostre radici e sui quali ancora sapete riflettere, consapevoli come siete che la rinascita del vostro mondo coinvolge non soltanto il punto di vista economico, ma anche quello culturale e sociale, etico e spirituale”. Concludendo ha assicurato la “vicinanza” della Chiesa italiana ed ha esortato i coltivatori diretti perché sappiano essere esempio di accoglienza nei confronti degli immigrati che “condividono le vostre fatiche”.Sir