È nell’esistenza familiare e sociale che deve risplendere la novità di vita che il battesimo ha seminato in noi, deve manifestarsi il coraggio di una testimonianza al Vangelo che lo Spirito Santo suscita e sostiene: lo ha detto ieri a Firenze, nell’omelia della messa solenne per la festività dell’Ascensione e della Giornata della Comunicazioni Sociali, l’arcivescovo mons. Giuseppe Betori. Riferendosi poi alla Giornata per le Comunicazioni Sociali, ha quindi affermato: C’è un’esigenza di verità e di veracità a cui dovremmo richiamare tutti per ottenere una comunicazione senza manipolazioni, senza prevaricazioni, senza secondi fini. Si tratta di pericoli che la velocità e la capacità di estensione dei nuovi mezzi del mondo digitale può esasperare. Ma ha poi aggiunto – le stesse caratteristiche possono esaltare gli effetti positivi della comunicazione del bene e della verità. A questo dobbiamo tendere sia formando a una corretta fruizione, sia orientando i comunicatori per indirizzarli verso correttezza e onestà. In questo l’incontro con il Vangelo non è soltanto accesso a contenuti positivi e capaci di far crescere, ma anche criterio di giudizio che orienta nelle confuse opinioni che vorrebbero prendere il posto della ricerca della verità.Sir