Vita Chiesa

MONS. BETORI: LA CHIAMATA DI DIO NON È SOPRUSO DEL POTENTE

La chiamata dell’uomo da parte di Dio non ha “le caratteristiche del sopruso del potente nei riguardi della debolezza degli inermi”. Lo ha precisato oggi l’arcivescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori, nell’omelia della Messa per la festa della Natività della Beata Vergine Maria. “Sentire Dio partecipe della storia degli uomini – ha osservato il presule – è tutt’altro che scontato e trova particolari ostacoli nella cultura oggi egemone, la cui pretesa secolaristica” vorrebbe “condurci a vivere come se Dio non ci fosse”. Secondo l’arcivescovo, l’uomo odierno teme “che la presenza di Dio possa essere troppo invasiva della sua autonomia” e che pertanto “occorra allontanare Dio dal suo orizzonte di comprensione della vita e di costruzione della civiltà”. Eppure, assicura, “dietro il disegno di Dio c’è la volontà di restaurare l’identità divina perduta dall’uomo peccatore”. Di qui l’invito a “tener conto di Dio come di un attore decisivo della storia degli uomini” e a “scorgere in questa presenza divina il seme di una identità che stacca l’uomo dalla sua debolezza”. “Offrire e indicare Cristo all’umanità”: questo, secondo mons. Betori, il “ruolo di Maria” di cui “abbiamo particolarmente bisogno oggi, in tempi in cui è facile confondere l’esperienza della fede con l’adesione a un catalogo di precetti ovvero a una visione del mondo con scarso peso nelle vicende sociali”. (Sir)