Si svolgono questo pomeriggio alle 16 e 30 nella cattedrale di Livorno le solenni esequie di mons. Alberto Ablondi. In un telegramma inviato al vescovo di Livorno mons. Simone Giusti, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha fatto sapere che anche il papa partecipa spiritualmente al lutto che ha colpito la comunità diocesana e mentre ne ricorda il generoso ministero specialmente provvido nell’impegno in ambito ecumenico e fecondo nell’apostolato biblico innalza fervide preghiere di suffragio affidandolo alla materna intercessione della Beata Vergine Maria. Con tali sentimenti prosegue il telegramma Sua Santità invoca per il defunto pastore il premio eterno promesso ai servitori del Vangelo. La messa di suffragio sarà celebrata da mons. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze nonché presidente della Conferenza episcopale toscana. Con lui saranno presenti tutti i vescovi della Toscana. Del mondo ecumenico hanno dato la conferma della loro presenza ai funerali, Valdo Bertalot della chiesa valdese, e l’archimandrita ortodosso Athenagoras Fasiolo (Patriarcato ecumenico). Sempre presente a fianco di mons. Ablondi, il rabbino di Livorno, Yair Didi, tra i primi ad andarlo a salutare in ospedale. Oltre alle autorità politiche locali, parteciperà oggi ai funerali del vescovo anche il vice presidente del Senato Vannino Chiti. Un interprete illuminato del concilio Vaticano Secondo. Così mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, definisce mons. Alberto Ablondi in un messaggio inviato al vescovo di Livorno Simone Giusti nel giorno in cui si celebrano i funerali. Con la notizia della morte di mons. Alberto Ablondi scrive mons. Farrell il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha la sensazione di aver perduto non solo un amico di lunga data ma soprattutto un interprete illuminato ed un promotore instancabile dell’impegno della Chiesa cattolica così come formalmente sancito dal Concilio Vaticano Secondo e da tutti i Sommi Pontefici da allora sino ad oggi, nella ricerca della piena comunione di tutti i battezzati e di rinnovati rapporti religiosi con il popolo ebraico, come anche nella diffusione della Sacra Scrittura. Questi i compiti di questo Pontificio Consiglio del quale mons. Ablondi è stato membro e fattivo collaboratore per molti anni. Noi tutti prosegue Farrell siamo testimoni del suo grande amore per la Chiesa e della sua intramontabile fiducia che Dio la sta costruendo come la casa comune di tutti, capace di abbracciare nella sua comunione tutti gli uomini e donne di buona volontà, specialmente i piccoli e i dimenticatiUn maestro, un fratello nella fede, un uomo di grande esempio. Lo ricorda così mons. Diego Coletti, vescovo della diocesi di Como, legato da una sincera amicizia con mons. Alberto Ablondi, il vescovo emerito di Livorno morto sabato scorso. Suo successore alla guida della diocesi di Livorno, mons. Coletti ricorda: Ho ricevuto da lui una bellissima eredità. La sua figura di pastore attento e generoso è stata di grande importanza e chiaro punto di riferimento. La sua schiettezza e la capacità di incontro e di confronto – nella Chiesa, certo, ma anche nel dialogo ecumenico e interreligioso – hanno scritto pagine luminose, regalandoci intuizioni e prospettive ancora oggi quanto mai attuali. Ma è soprattutto umanamente che la sua figura è stata testimone splendida di fede e di attenzione all’uomo, con una predilezione particolare alla cura dei rapporti personali. Anche il coraggio e la forza con cui ha affrontato l’ultimo periodo, con la salute ormai compromessa, ci dicono di una capacità di affidamento davvero grande.. (Sir)