Redazionali

Moda: le sneakers come forma d’arte contemporanea

Queste scarpe hanno conquistato non solo gli appassionati di moda, ma anche gli amanti dell'arte e della cultura urbana

Nel panorama della moda contemporanea, le sneakers hanno assunto un ruolo di primissimo piano anche grazie a una sottocultura di appassionati e collezionisti. Queste scarpe hanno conquistato non solo gli appassionati di moda, ma anche gli amanti dell’arte e della cultura urbana. In questo articolo esploreremo il perché le sneakers possano essere considerate una forma d’arte contemporanea, analizzando il loro impatto culturale e artistico soprattutto tra le generazioni più giovani.

L’evoluzione delle sneakers, da accessorio a fenomeno di culto

Le sneakers sono un accessorio che affonda radici profonde nella cultura urbana e nell’industria dello sport. Originariamente progettate per l’attività sportiva, negli ultimi decenni sono diventate un simbolo di stile e status sociale grazie a brand che hanno fatto la storia della moda. Marchi iconici come Nike, Adidas, e Puma hanno contribuito a plasmare l’immaginario collettivo intorno alle sneakers, con modelli iconici che ancora oggi vengono indossati quotidianamente e altri, più di nicchia, prodotti in edizione limitata.

Ciò che rende le sneakers una forma d’arte contemporanea è la capacità dei designer di lasciarsi ispirare da movimenti artistici, tendenze culturali ed eventi storici per creare modelli unici e distintivi. Ancora più elevata è la creazione di modelli in collaborazione con vip, celebrities e veri e propri artisti. Ogni sneaker è una tela su cui i designer possono esprimere la propria creatività, mescolando colori, materiali e dettagli per creare opere d’arte indossabili. E il pubblico reagisce in modo straordinario: le colleziona, le venera, le indossa come accessori preziosi e di cui avere grande cura.

Esclusività e collezionismo: le scarpe da ginnastica in edizione limitata

Le edizioni limitate e le collaborazioni tra marchi e artisti sono diventate una pratica comune nell’industria delle sneakers, alimentando il desiderio di collezionare modelli unici e rari, spesso prodotti in piccole quantità per i veri appassionati. I collezionisti comprano scarpe come le Nike edizione limitata su mistereseller.com e altri canali ufficiali di vendita e scambio dei modelli più ambiti.

Oltre all’aspetto estetico, le sneakers vengono collezionate anche per l’innovazione tecnologica apportata nel mondo della moda. I marchi di sneakers investono ingenti risorse nella ricerca e nello sviluppo di nuovi materiali e tecnologie per migliorare le prestazioni e il comfort delle scarpe. Così ogni volta che un nuovo modello nasce, prima negli sketch dei designer e poi nei laboratori di realizzazione dei prototipi, la tecnologia e la moda fanno notevoli passi avanti. I collezionisti farebbero di tutto per avere proprio quei modelli che hanno permesso una tale innovazione.

L’impatto culturale oltre l’estetica e l’amore per il bello

Le sneakers hanno un impatto culturale profondo, che va oltre il mondo della moda e dell’arte. Questi accessori sono ormai simboli di espressione personale, appartenenza a una determinata “tribù urbana” e persino dichiarazioni politiche, che si legano a movimenti e cause che stanno a cuore ai più giovani. Il fenomeno della sneaker culture ha generato comunità online e offline di appassionati che condividono la loro passione e scambiano idee, opinioni, libri, articoli, e ovviamente scarpe.

Uno dei problemi principali delle generazioni più giovani, arrivato insieme alla globalizzazione, è proprio la perdita di identità e l’omologazione, almeno estetica. Con il culto delle sneakers i più giovani riacquistano la capacità di esprimere sé stessi in modo originale, raccontare le proprie storie e mettere in risalto i temi che li appassionano. Sarebbe limitante e persino sbagliato dire che le generazioni di Millennial, Gen Z e oltre siano pigre o poco attente ai cambiamenti culturali in atto. Hanno solo cambiato modo di raccontarli e di esprimere il loro appoggio o il loro dissenso, usando i social media come canale prioritario e la moda come mezzo d’espressione personale e comunitario.