“Non ci si deve mai vergognare del Vangelo e mai avere paura di proclamarsi cristiani, tacendo la propria fede. E’ necessario, invece, continuare a parlare, allargare gli spazi dell’annuncio della salvezza”. E’ l’invito che il Papa rivolge ai fedeli nel suo messaggio per la Giornata missionaria mondiale 2002, “vera e propria festa della missione”, che quest’anno verrà celebrata il 20 ottobre prossimo, sul tema “La missione è annuncio di perdono”.“Si tratta di un evento che si ripete ogni anno – spiega il Santo Padre -, ma che non perde, nella successione del tempo, il proprio significato e la sua importanza, perché la missione costituisce la nostra risposta al supremo comando di Gesù: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni… insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato”. Giovanni Paolo II ricorda che “soltanto l’amore di Dio, capace di affratellare gli uomini di ogni razza e cultura, potrà far scomparire le dolorose divisioni, i contrasti ideologici, le disparità economiche e le violente sopraffazioni che ancora opprimono l’umanità”.“Conosciamo bene – scrive nel messaggio – le orribili guerre e rivoluzioni che hanno insanguinato il secolo appena trascorso, ed i conflitti che, purtroppo, continuano ad affliggere il mondo in modo quasi endemico. Non sfugge, al tempo stesso, l’anelito di tanti uomini e donne che, pur vivendo in una grande povertà spirituale e materiale, sperimentano una grande sete di Dio e del suo amore misericordioso. L’invito del Signore ad annunciare la Buona Novella rimane oggi valido; anzi diventa sempre più urgente”. Il Papa invita ad utilizzare nella missione “un dialogo attento e rispettoso”, che è una “conditio sine qua non per un’autentica testimonianza all’amore salvifico di Dio”. Dialogo strettamente legato al tema del perdono, perché “colui che perdona apre il cuore agli altri e diventa capace d’amare, di comprendere il fratello e di entrare in sintonia con lui”.Sir«La missione è annuncio di perdono». Il testo del messaggio