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Missione di pace in Caucaso con l’arcivescovo e Rondine.

Un «viaggio d’amicizia» in Caucaso per avvicinare i Paesi in conflitto e consegnare il documento in 14 punti per la pace elaborato da «Rondine – Cittadella della pace». È il progetto annunciato dal presidente di Rondine, Franco Vaccari, alla Verna al termine delle «Piazze di maggio», l’itinerario di riflessione fra Umbria e Toscana su cittadinanza e dialogo fra le fedi promosso dalla Cittadella della pace con il Servizio nazionale della Cei per il progetto culturale. Cinque giorni dedicati alle «Vie di pace» (questo il titolo) che si sono conclusi domenica nel santuario francescano dove è stato presentato il viaggio che si terrà nella seconda metà di luglio. Farà parte della delegazione anche l’arcivescovo Riccardo Fontana, profondo conoscitore dei territori delle ex Repubbliche sovietiche. Il percorso toccherà sette città e le zone contese per presentare il testo di Rondine ai vertici dei Paesi, ai leader religiosi e alle autorità accademiche. Un «esempio di diplomazia popolare», lo ha definito Vaccari sottolineando come durante il viaggio non mancheranno proposte per i giovani e momenti di festa.L’annuncio è avvenuto durante la tavola rotonda dedicata al dialogo fra diplomazie cui ha partecipato, fra i relatori, anche l’ambasciatore Usa presso la Santa Sede, il teologo Miguel Díaz. «La distanza fra i popoli non può essere gestita soltanto dai governi se i cittadini restano passivi», ha spiegato. Quindi un richiamo: «Le energie sprecate nella paura vanno investite in creatività».L’incontro è stato preceduto dalla scalata a piedi del Sacro Monte. Non una «marcia», ma una camminata interreligiosa sulle orme di San Francesco che ha visto salire fino al santuario duecento «pellegrini di pace». Ad accoglierli l’arcivescovo Cyril Vasil’, segretario della Congregazione per le Chiese orientali, e l’arcivescovo Fontana. «Siamo tutti figli dell’unico Padre», ha spiegato Vasil’ nella basilica del Santuario ricordando che per i cristiani «la vera via della pace è il Risorto». L’ascesa è stata scandita dal silenzio. «Camminare è un esercizio interiore – ha detto Fontana –. Se non si scende in profondità, non si può essere disposti a incontrare l’altro». Poi l’appello: «Le diversità sono una ricchezza, mentre le divisioni vengono dal maligno».Prima dell’esperienza sul monte c’è stata una meditazione del vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Rodolfo Cetoloni, nel borgo di Rondine. «Non avrei mai pensato che un giorno avremmo portato in Russia un recital su San Francesco», ha detto Cetoloni che nel 1988 era soltanto un frate francescano tornando con la memoria allo spettacolo approdato in Unione Sovietica. Nel 1988 la risposta di Raissa Gorbaciova («Vi aspetto, portate il vostro messaggio in Russia»), nel 2010 la risposta del Caucaso. «Quei 14 punti – ha affermato Cetoloni – sono un piano credibile per ricostruire il dialogo». di Giacomo Gambassi