Le Confraternite di Misericordia sono, con quasi otto secoli di vita, la più antica forma di volontariato nata nel mondo. E la Toscana le ha viste nascere: furono infatti fondate a Firenze nel 1244, unendo cittadini di ogni ceto impegnati a «onorare Dio con opere di misericordia verso il prossimo» dice l’antico impegno costitutivo del movimento. Tutto nel più assoluto anonimato, garantito dal cappuccio, detto «buffa», e in totale gratuità. Un’impostazione ancora oggi salda: ai confratelli in servizio è concesso chiedere solo un bicchiere d’acqua. A conferma che la «ricompensa» per i volontari delle Misericordie non è «terrena». «Iddio te ne renda merito» è il ringraziamento tradizionale, ma ancora in uso, tra i confratelli.Oggi le Confraternite di Misericordie sono 682, con oltre 800 sedi operative diffuse su tutto il territorio nazionale, e raccolgono circa 650 mila confratelli. Di questi 120 mila sono impegnati attivamente nei servizi assicurati grazie anche a 2.500 ambulanze e oltre 1.000 mezzi speciali. Le Misericordie italiane sono riunite in una Confederazione nazionale, con sede a Firenze: venerdì 18 e sabato 19 giugno si tengono le elezioni a Campi Bisenzio (Firenze), presso Spazio Reale.Dalla Toscana le Misericordie si sono diffuse nel dopoguerra in tutta Italia, concentrandosi soprattutto, oltre che al centro (60% del totale), al sud (20%) e nelle isole (15%) dove negli ultimi anni si è registrata la crescita più forte. Sull’esempio fiorentino però confraternite di Misericordie erano nate nei secoli scorsi anche all’estero, tanto che oggi esistono circa 1.300 confraternite in Europa e 2 mila in tutto il mondo.I campi in cui operano i confratelli sono molteplici.In primo luogo le Misericordie assicurano il servizio di emergenza medica con ambulanze attive 24 ore su 24 e spesso attrezzate con medico a bordo. Lo abbiamo visto anche durante l’emergenza Covid: i volontari sono stati in prima linea nell’affrontare la pandemia. A questa attività si affiancano i servizi sociali e di assistenza, rivolti a disabili e anziani.Il servizio di protezione civile delle Misericordie, coordinato dall’Ugem (ufficio gestione emergenze di massa) rappresenta in Europa il più grande fenomeno di volontariato del settore. In caso di necessità può intervenire, nell’arco di 6 ore, attingendo risorse tra oltre 50 mila confratelli di cui oltre 2 mila specializzati nella protezione civile e dispone anche di ospedali da campo, posti medici avanzati, cucine da campo e centri operativi mobili.All’interno delle Misericordie è poi nata 50 anni fa la Fratres (300 mila soci, dei quali 90 mila donatori) attiva nella donazione di sangue ed organi.Negli ultimi anni, poi, le Misericordie hanno allargato i loro confini di intervento, operando anche fuori dall’Italia: i volontari italiani, durante il conflitto nei Balcani, hanno portato il loro aiuto in Albania e Kossovo (dove è anche nata una nuova Misericordia), operano nell’Europa dell’est e in Africa, si sono impegnati per la ricostruzione delle zone devastate dallo tsunami nel sud-est asiatico e per aiutare le popolazioni terremotate di Haiti e del Cile.Tra le ultime attività avviate, lo sportello anti-usura, che in Toscana, dov’è nato, nei primi 4 anni di attività, ha erogato prestiti per 5 milioni di euro a un tasso di interesse particolarmente vantaggioso, e il servizio contro le ludopatie.In tutto il mondo esistono circa 2 mila Confraternite di Misericordia, nate sull’esempio italiano, riunite in una Confederazione internazionale delle Misericordie. Il Portogallo è il paese che, dopo l’Italia, conta il più alto numero di Confraternite (circa 500). Le Misericordie sono presenti anche in Spagna, Francia e altre nazioni d’Europa, ma pure in paesi extraeuropei, come Brasile (circa 300 confraternite), Messico, Bielorussia, Mozambico, Timor Est, Macao, Angola, Kossovo e, da poco, anche in Ciad.L’ultima nata è la Misericordia di Betlemme, in Terrasanta.