Prato

Misericordia, severo monito del Vescovo: «guai a chi divide»

In questi giorni di assenza di mons. Vescovo – causa un servizio da tempo fissato in Sicilia e la partecipazione all’assemblea generale della Cei – si sono verificate nuove e più dure prese di posizione riguardanti la Misericordia che gli organi di informazione hanno largamente diffuso. Mons. Vescovo, informato al riguardo, ha espresso tutto il suo rammarico.Sempre vicino all’Arciconfraternita, mons. Vescovo l’ha costantemente invitata e ha operato – con la parola, lo scritto e la pazienza – per la fedeltà alla sua ispirazione cristiana, sia sul piano dello Statuto che in quello, più importante, della vita e dell’attività concreta. Da circa un anno, di fronte a contrapposizioni molto forti per la questione del cambiamento della sede operativa, ha insistito su questo motivo di fondo e ha esortato più volte a superare le lacerazioni con l’osservanza delle regole statutarie associative e con “un più” di carità cristiana, riprovando soprattutto l’uso di insinuazioni e accuse calunniose. Non ci sono stati né ci sono altri fini dietro il comportamento suo e della Curia diocesana.Si deve constatare purtroppo che mons. Vescovo non è stato ascoltato o è stato ascoltato troppo poco, mentre con tanti problemi spirituali, pastorali e sociali che dobbiamo affrontare ogni giorno, non c’era affatto bisogno di polemiche così roventi di cattolici contro cattolici.Ora, nonostante il rammarico e la sofferenza, mons. Vescovo facendo appello al senso ecclesiale di tutti, auspica che le ferite si possano rimarginare quanto prima.Guai a chi, con intenzioni buone o meno buone (solo Dio può giudicare) concorre a dividere invece che ad unire. È in altro modo che tutti noi – preti e laici – dobbiamo essere “segno di contraddizione e insieme di riconciliazione” nelle nostre comunità e nel mondo.