Toscana

Minori: Toscana, 2.137 quelli fuori da famiglia d’origine

E’ stato aperto oggi dall’assessore a sociale sport e diritto alla salute Stefania Saccardi, insieme alla presidente dell’Istituto degli Innocenti Alessandra Montemaggi, il convegno su “Genitorialità, infanzia, adolescenza” organizzato insieme all’Istituto degli Innocenti e alla Fondazione Zancan per un confronto su azioni, interventi, progetti e percorsi programmati e attivati nell’area delle politiche di tutela e promozione dei minori e di sostegno alle famiglie. “Blocchi di intervento – li ha definiti Saccardi – che compongono il più articolato sistema di accoglienza e protezione dei bambini e dei ragazzi e di servizi mirati al sostegno alla genitorialità e alla crescita delle famiglie toscane”.

Al 31 dicembre 2014 (ultimo aggiornamento disponibile, sulla base delle rilevazioni del Centro regionale sugli interventi sociali per l’infanzia e l’adolescenza) in Toscana si contano 2137 bambini fuori dalla famiglia di origine, accolti per più del 50 % in affido familiare oppure in struttura residenziale. Di questi 1303 sono italiani e 834 stranieri, tra quest’ultimi 319 stranieri non accompagnati. Nel triennio 2012-2014 il fenomeno dei bambini fuori dalla famiglia di origine segna un aumento del 15% dovuto principalmente all’aumento degli inserimenti in struttura residenziale, che nel triennio segnano una crescita del 34% determinato in modo significativo dall’aumento della presenza di minori stranieri (+50%) trainata in modo particolare dalla presenza di minori stranieri non accompagnati che sono più che raddoppiati nel periodo (erano 107 alla fine del 2012, sono 219 al 31/12/2014). Ci sono poi affidamenti part-time, in lieve calo (171 bambini e ragazzi), e progetti di semiresidenzialità per sostegno socioeducativo (per 735 bambini e ragazzi in difficoltà).Altri dati rilevanti – e “preoccupanti” per l’assessore Saccardi – sono l’aumento dei minori presi in carico dai servizi territoriali per maltrattamenti in famiglia che nell’ultimo triennio di rilevazione (2012-2014) passano dai 1.234 del 2012 ai 1.456 del 2014 per un aumento pari al 18%. Nel caso in cui si allarghi il periodo agli ultimi 5 anni di rilevazione (2010-2014) l’aumento percentuale diventa ancora più marcato e raggiunge addirittura il 46%. Per quanto riguarda i minori vittime di abusi sessuali il dato è stabile sotto le 200 unità e al 31 dicembre 2014 se ne contano 179, di cui 48 stranieri (27% del totale), mentre quelli che sono anche affidati al servizio sociale professionale sono 76 (il 42%). Sul fronte delle vittime di violenza assistita il 2014 è il secondo anno in cui nell’attività di monitoraggio con gli ambiti territoriali viene fatto questo rilevamento, e il confronto tra il 2013 e il 2014 segnala un sostanziale aumento del fenomeno. In un solo anno i minori vittime di violenza assistita segnalati agli organi giudiziari e presi in carico passano da 749 a 968 per un aumento percentuale del 29%.“L’Istituto degli Innocenti svolge da anni un ruolo centrale di supporto alla Regione Toscana e ai territori in tema di tutela dei minori e di sostegno alle famiglie soprattutto nei processi di riforma – ha detto Alessandra Maggi, presidente dell’Istituto degli Innocenti – Produciamo come Centro Regionale dati e indicatori a supporto dell’attività di indirizzo e programmazione, partecipando ai percorsi di monitoraggio e valutazione delle politiche di settore e dei servizi sociali e educativi anche a carattere sperimentale e innovativo: una potenzialità di conoscenze e competenze da valorizzare in questa fase che ci vede all’inizio di un nuovo ciclo di programmazione regionale e territoriale in materia socio-sanitaria”.Dopo aver presentato i dati più significativi l’assessore Saccardi si è anche soffermata sulla realizzazione di progetti mirati che “quando determina un coinvolgimento diretto di operatori e professionisti impegnati sul campo, può contagiare positivamente l’organizzazione dei servizi: è questo, ad esempio, il caso del percorso sviluppato in collaborazione con la Fondazione di Studi Sociali Zancan che, attraverso il progetto Risc-PersonaLab, ha consentito di sperimentare la metodologia della ricerca-azione applicata alla presa in carico di nuclei familiari maltrattanti, per contrastare il ricorso all’allontanamento dei figli, migliorare le competenze educative dei genitori e progettare interventi mirati e efficaci”.“Pertanto ci siano dati l’obiettivo di lavorare nel medio e lungo periodo per individuare e sviluppare linee di azione che riequilibrino le politiche regionali sull’infanzia, l’adolescenza e le famiglie, tornando ad esplorare con maggiore determinazione la dimensione della prevenzione, del contrasto al disagio e promozione dell’agio, del riconoscimento e rafforzamento delle capacità genitoriali, del maggiore protagonismo delle famiglie e delle reti informali, puntando in definitiva sulla costruzione di un sistema di servizi per le famiglie e la genitorialità”.