Italia

Minori: presentato il manifesto «#5buoneragioni» per l’accoglienza

Sono le «#5buoneragioni per accogliere i bambini che vanno protetti», enunciate in un Manifesto promosso da Cnca, Cismai, Cncm, Associazione Agevolando, Progetto Famiglia, Sos Villaggi dei Bambini Onlus e che ha finora visto le adesioni, tra gli altri, di Andrea Camilleri, Alessandro Bergonzoni, Luigi Cancrini, Massimo Cirri, don Virginio Colmegna, Emma Dante, Tosca d’Aquino, Fabio Geda, Fiona May, don Giacomo Panizza, Alena Seredova e Alessandro Sortino. Ieri oltre 700 persone hanno partecipato a sei incontri paralleli – a Bologna, Milano, Torino, Bari, Palermo e Napoli – per presentare il Manifesto, «con l’obiettivo di chiarire all’opinione pubblica alcuni aspetti fondamentali che riguardano i minorenni allontanati dalla loro famiglia». Ad esempio, se i dati ufficiali parlano di 28.449 bambini e ragazzi «fuori famiglia» (al 31.12.2012), 6.671 di questi sono in affido a famiglie della propria rete familiare e 2.038 inviati in comunità per procedimento penale. Il 26% di essi, poi, è stato allontanato dalla famiglia in base a una misura di «protezione urgente» per maltrattamento conclamato, abbandono o altre ragioni particolarmente gravi e impellenti.

I minorenni italiani in comunità, invece, sono 9.921, quindi una cifra molto più bassa di quella complessiva. Un ragazzo su tre in comunità è straniero, in maggioranza «non accompagnato», cioè senza famiglia sul territorio italiano. «Non ha senso – spiegano i promotori del Manifesto – contrapporre la comunità all’affido, visto che si tratta di strumenti differenti e complementari, da selezionare in funzione di specifiche esigenze dei ragazzi. A tal proposito va ricordato che diversi dei promotori sono impegnati nella creazione e sostegno di reti di famiglie affidatarie». Tra le proposte fatte al governo, «linee guida nazionali in cui fissare adeguati standard qualitativi per le diverse tipologie di servizi di accoglienza dei minorenni ‘fuori famiglia’ e rigorose procedure di controllo rispetto alla gestione», ma pure «un impegno economico adeguato da parte delle istituzioni e da una regolare cadenza di pagamento delle rette, il cui grave ritardo sta mettendo in ginocchio moltissime strutture in tutta Italia». Per sottoscrivere il manifesto: http://goo.gl/wKCZzk