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Minori, in Italia 2000 famiglie ricorrono all’“arbitro” che aiuta a non fare male ai figli

Arrivano quando ci sono situazioni familiari tese, divorzi o separazioni, per cercare di appianare i conflitti, aiutando padre e madre nel loro ruolo di genitori, per salvaguardare il benessere dei figli. Sono i “coordinatori genitoriali”professionisti specificatamente formati per risolvere le controversie familiari, facendo da raccordo fra operatori del sistema socio-sanitario, insegnanti, referenti delle attività extra-scolastiche dei bambini e, insieme gli avvocati delle parti, coadiuvando i genitori nelle scelte in tema di salute, educazione, formazione dei figli.In Italia, nel 2022, i percorsi di questo tipo avviati sono stati circa 2000, secondo le stime dell’Associazione Coordinazione Genitoriale Sistemica-Acoges che ha sede a Empoli, prima associazione iscritta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ elenco delle associazioni professionali L. 4/2013 , autorizzate a tenere gli elenchi dei professionisti. La coordinazione genitoriale può essere decisa dalla famiglia o può essere disposta dal Tribunale, come previsto dalla Riforma Cartabia: rispetto alla mediazione familiare che sostiene i genitori nella stesura di un accordo di separazione soddisfacente, il coordinamento interviene quando il percorso di separazione è già avviato, sorgono conflitti molto forti e i genitori non riescono a rispettare gli accordi sottoscritti o i dispositivi del Tribunale.“La conflittualità tra genitori, nel momento della separazione o del divorzio, ricade inevitabilmente sui figli, e può portare a una sofferenza che si manifesta con disagi, paure, rabbia, ostilità, problemi affettivi” spiega Conny Leporatti, presidente di  Acoges.  “Il coordinatore genitoriale lavora per evitarlo, mettendo al centro il benessere psicofisico dei minori e aiutando i genitori a fare altrettanto”.Il coordinatore coadiuva i genitori nelle scelte per visite mediche, colloqui psicologici, la scuola da frequentare, le ripetizioni da fare, l’accesso e la consultazione del registro elettronico, i colloqui con gli insegnanti, gli sport o le attività extrascolastiche, nelle decisioni su orario di uscita dei minori da soli o con amici, per le vacanze senza genitori o pernottamenti fuori casa, le relazioni con i compagni dei genitori e le loro famiglie, i rapporti fra le due famiglie allargate, sull’organizzazione quotidiana delle attività dei bambini e ragazzi.Centri accreditati in tutta Italia, formano questa figura professionale e organizzano corsi di formazione continua. L’associazione tiene i registri dei professionisti specificatamente formati in coordinazione genitoriale. Possono formarsi in coordinazione genitoriale laureati in materie umanistiche o scienze sociali o sociologia o giurisprudenza, o in pedagogia, scienze dell’educazione, scienze della formazione o similari, oppure avvocati, assistenti sociali, psicologi, medici, educatori o similari, mediatori familiari.