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MINORANZE ETNICHE: PIZZABALLA, «ATTESE DEI CRISTIANI DOPO LA PRIMAVERA ARABA»

“Dopo la primavera araba le minoranze cristiane del Medio Oriente nutrono oggi fortissime attese”. Si attendono di “essere pienamente riconosciuti come cittadini, con gli stessi diritti di tutti”. A parlare è padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, intervenendo al convegno internazionale del Centro italiano per la pace in Medio Oriente (Cipmo) in corso a Torino su “Minoranze etniche e religiose nel Mediterraneo”. “A parte gli emirati Arabi – ha detto Pizzaballa -, c’è in tutti i paesi del Medio Oriente, dall’Egitto alla Giordania, alla Palestina alla Siria la libertà di culto, nel senso che ai cristiani non è impedito di praticare la loro fede cristiana. Non c’è però sempre libertà di coscienza”. Il custode di Terra Santa ha ricordato come “una delle richieste più forti che è venuta dal Sinodo per il Medio Oriente lo scorso mese di ottobre, è stata quella di una piena cittadinanza dei cristiani”. I vescovi del Medio Oriente rivolgendosi ai governi e ai responsabili politici dei loro Paesi avevano sottolineato nel documento finale del Sinodo “l’importanza dell’uguaglianza tra i cittadini”. I cristiani sono cittadini “originali e autentici, leali alla loro patria e fedeli a tutti i loro doveri nazionali. È naturale che essi possano godere di tutti i diritti di cittadinanza, di libertà di coscienza e di culto, di libertà nel campo dell’insegnamento e dell’educazione e nell’uso dei mezzi di comunicazione”. “È questa – aggiunge padre Pizzaballa – la forte attesa che oggi le minoranze cristiane si attendono dopo la primavera araba. Una rivoluzione per la democrazia e la libertà che ha visto scendere in piazza insieme musulmani e cristiani, soprattutto in Egitto che è stato un esempio per tutto il mondo arabo”. La principale attesa oggi di quei cristiani va “oltre la piena libertà di coscienza perché – dice Pizzaballa – non si nasce cristiani e non si nasce musulmani. Ci si attende anche la piena e assoluta cittadinanza. I cristiani del Medio Oriente sono arabi e vogliono essere pienamente riconosciuti cittadini anche per legge”. Padre Pizzaballa ha infatti spiegato come la minoranza cristiana in Medio Oriente non è una minoranza etnica, ma solo religiosa: perché i cristiani in quelle terre “sono arabi, pensano e parlano arabo, si nutrono della cultura araba”. “La minoranza cristiana in Medio Oriente – ha quindi concluso il custode di Terra Santa – è purtroppo in questi mesi tornata di attualità. Ci sono ancora oggi tantissimi elementi di preoccupazione, ma avvertiamo anche l’avvento di un periodo nuovo che ha aperto a cambiamenti facendo intravedere prospettive nuove anche per la minoranza cristiana che vuole essere pienamente partecipe e attiva di quel processo di sviluppo dei paesi arabi di cui fa pienamente parte”.Sir