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MIGRAZIONI, MONS. VEGLIO’: UNA VERA E PROPRIA QUESTIONE ETICA

“Il mondo moderno, caratterizzato dalla globalizzazione, persegue un grande progetto umanistico, cioè la realizzazione sulla terra di una civiltà degna della persona umana, vale a dire un modello di vita dove ognuno possa godere legittima libertà e sicurezza, da cui siano eliminate, nella misura più ampia possibile, la sofferenza, le discriminazioni e la paura,con garanzia del rispetto dei diritti umani fondamentali, nell’esercizio dei corrispondenti doveri”. E’ quanto ha detto questa mattina mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, presentando oggi il VI Congresso Mondiale della Pastorale per i Migranti e i Rifugiati sul tema: “Una risposta pastorale al fenomeno migratorio nell’era della globalizzazione. A cinque anni dall’Istruzione ‘Erga Migrantes Caritas Christi’”, che si svolgerà in Vaticano dal 9 al 12 novembre e al quale parteciperanno circa 300 convegnisti. Il Congresso, ha detto mons. Vegliò, vuole “individuare aggiornate dinamiche pastorali nel campo delle migrazioni” perché la “globalizzazione ha permesso il raggiungimento di mete straordinarie in ogni campo, ma, dall’altro, non si possono nascondere risultati insoddisfacenti”. Mons. Vegliò, dopo aver ricordato “miglioramenti” e aver riconosciuto “iniziative importanti” ha sottolineato che “la globalizzazione ha creato un nuovo mercato del lavoro e di conseguenza ha spinto molti ad emigrare, anche per fuggire da povertà, miseria, catastrofi naturali e conflitti locali ed internazionali, e altresì da persecuzioni di carattere politico e religioso. Essa ha aperto i mercati all’intervento internazionale, ma non ha abbattuto le mura dei confini nazionali per una libera circolazione delle persone, pur nel rispetto della sovranità degli Stati e delle loro carte costituzionali, con salvaguardia della legalità e della sicurezza”. Ricordata l’Istruzione “Erga migrantes caritas Christi” il vescovo ha evidenziato che il fenomeno migratorio “solleva una vera e propria questione etica, quella della ricerca di un nuovo ordine economico internazionale per una più equa distribuzione dei beni della terra”.Sir