Vita Chiesa

MIGRAZIONI: CONVEGNO MIGRANTES. MONS. CROCIATA, IL PROSSIMO HA SEMPRE VOLTO UMANO

“Il vostro servizio, radicato capillarmente sul territorio in questo particolare momento storico, non può prescindere da quanto si agita, anche in fatto di migrazione, nella società civile, in particolare nel mondo del lavoro, dell’alloggio, della scuola, dell’unità familiare, come pure nell’acceso dibattito sulle politiche migratorie, sull’integrazione socio-culturale, sulla convivenza interetnica”. È quanto scrive mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, in un messaggio ai partecipanti al convegno dei direttori diocesani della Migrantes che si è aperto questo pomeriggio (fino al 24) a Frascati sul tema “Ecco io creo nuovi cieli e nuova terra”. “Il vostro lavoro – aggiunge mons. Crociata – non è disincarnato, il prossimo sul quale ogni giorno vi imbattete ha sempre e ovunque volto umano, spesso alle prese con situazioni difficili e non di rado drammatiche”. Nel messaggio mons. Crociata ricorda “quanto ci sia bisogno di annuncio del Vangelo tra i migranti”: “Ve lo dice la stessa vostra esperienza – aggiunge rivolgendosi ai direttori e collaboratori Migrantes – una lunga esperienza per molti di voi, in questo campo: tanti migranti sono ancora del tutto digiuni di Vangelo e per essi la migrazione può diventare areopago di evangelizzazione; altri, anche se sono già nostri fratelli nella fede, a causa anche della vicenda migratoria, hanno bisogno di una nuova evangelizzazione; altri invece hanno portato con sé un patrimonio inestimabile di pratica cristiana, di sane tradizioni, di autentica inculturazione della fede che ora tra di noi, nella nostra Chiesa italiana che è pure la loro Chiesa, merita di essere coltivato non come hortus conclusus, ma in quel giardino allargato che si coestende alle nostre Chiese particolari, nelle quali essi, pur conservando e coltivando la loro specifica identità, si trovano in reciproca comunicazione e comunione con noi”. Per mons. Crociata, occorre “il coraggio della fede per inquadrare questo lavoro quotidiano, immerso in tante difficoltà, contrarietà ed ostacoli, nella prospettiva dei cieli nuovi e terra nuova, che costituiscono l’orizzonte spirituale del vostro convegno”.Sir