Italia
Migranti: su 8.000 Comuni italiani meno del 50% accolgono
In più, grazie alla oramai famosa «clausola di salvaguardia» stabilita dalla direttiva 11 ottobre 2016 del ministero dell’Interno, in accordo con l’Anci, l’Associazione nazionale Comuni italiani, i Comuni disponibili ad entrare nel sistema Sprar non potranno vedersi imporre dalle prefetture nuovi Cas sui propri territori, evitando così il rischio di trovarsi a fronteggiare arrivi massicci affidati magari a soggetti o strutture non sempre in grado di gestire al meglio l’accoglienza.
Al 20 luglio 2017, secondo gli ultimi dati del ministero dell’Interno, sono arrivati in Italia 93.369 migranti, il 13,3% in più rispetto all’anno precedente. Entro la fine dell’anno sono stimati circa 200.000 arrivi.
Circa 35.000 persone accolte nel 2016 in 1000 enti locali. Secondo l’ultimo Rapporto annuale Sprar 2016 presentato a fine giugno, nel 2016 erano 26.012 i posti disponibili per l’accoglienza in 1.000 enti locali e vi sono passate circa 35.000 persone (34.528), con un aumento di circa 6.000 presenze di più rispetto all’anno precedente, segno che il sistema si sta ampliando. I progetti realizzati sono stati 652, di cui 99 per minori non accompagnati e 45 per persone con disagio mentale o disabilità. L’Anci sta spingendo moltissimo sui sindaci, per convincerli ad aderire allo Sprar, partecipando ai bandi con progetti mirati. E i risultati si stanno vedendo, anche i tempi sono lunghi perché le pratiche burocratiche sono più complesse.