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Migranti honduregni: entrati nello Stato messicano dell’Oaxaca. Parrocchie mobilitate, anche i vescovi assieme ai volontari

La carovana dei migranti honduregni, formata secondo alcune stime da 7-8mila persone, almeno la metà dei quali donne e minori, è giunta nel fine settimana nella diocesi di Tahuantepec, nello Stato messicano dell'Oaxaca. La carovana è stata inizialmente bloccata dagli agenti al confine tra Chiapas e Oaxaca, ma alla fine quasi tutti sono passati e hanno proseguito il viaggio fino a Tapanatepec, continuando a seguire la rotta costiera.

Prossime tappe saranno Juchitán de Zaragoza e Tahuantepec, prima di abbandonare la rotta costiera e salire verso le città di Oaxaca e, successivamente, Puebla. Questa la rotta decisa dai leader della carovana, che venerdì hanno emesso un comunicato nel quale formulano alcune precise richieste: la libertà di circolazione in Messico per i centroamericani, senza l’esigenza del visto, così come accade per i messicani che si spostano nel Centroamerica; la possibilità di ricevere permessi di lavoro per coloro, tra i componenti della carovana, che decideranno di fermarsi in Messico; informazioni attendibili sulle procedure per ottenere lo status di rifugiato.

Come, nel Chiapas, anche nell’Oaxaca i migranti stanno trovando una forte rete di accoglienza gestita dalla Chiesa. Lo conferma al Sir padre José Leonides Oliva, incaricato della Pastorale sociale dell’arcidiocesi di Tehuantepec: «Tutte le parrocchie della diocesi si sono organizzate per l’accoglienza e la raccolta di aiuti – dice -. Anche il vescovo e l’emerito sono stati tra la gente e hanno accompagnato i volontari e aiutato nella distribuzione dei pasti». Quanto all’andamento della marcia, il sacerdote conferma che, «dopo i problemi avuti al confine, essa sta proseguendo, anche se lentamente. Difficile dare dei numeri, ma ci sono tante donne con bambini. Noi stiamo facendo il massimo perché l’accoglienza, che è completamente sulle nostre spalle, si svolga nel migliore dei modi».