Italia

Migranti: Fico, l’Italia non si è mai tirata indietro e mai lo farà da salvataggio vite in mare

Dopo aver sottolineato il «ruolo umanitario centrale» dell’Italia, Fico ha ribadito di condividere – lo aveva fatto in precedenza con un post su Facebook – le parole del ministro Toninelli relative al fatto che «in mare non esiste razza, sesso, religione, colore della pelle. Le vite in mare saranno sempre e comunque salvate». «Parole – ha commentato il presidente Fico – che danno lustro al nostro Paese». «Il Mediterraneo in questi anni è stato un luogo di dolore molto grande e molto forte, di ricerca di speranza», ha osservato, aggiungendo che «non c’è dubbio che l’Italia è stata lasciata sola». «Non c’è dubbio che approdare in Italia non è significato approdare in Europa», ha proseguito Fico ribadendo che bisogna «essere duri con l’Europa dicendo che l’Italia non va lasciata sola, altrimenti l’Europa non ha senso. Non si può essere solidali a corrente alterna, ogni Paese si deve prendere le proprie responsabilità fuori da egoismi nazionali».

«Sui beni comuni non può essere fatto profitto», ha detto Fico. Ricordando che la sua «anche breve storia politica» è nata proprio dalla difesa dell’acqua pubblica, ha ribadito che «lego la mia presidenza all’approvazione di una legge definitiva, seria e sostanziale sull’acqua pubblica. Fuori da ogni tipo di logica di società sia pubblica che privata, con istituti di diritto pubblico, con una governance partecipata, con società di diritto pubblico in house». «La gestione – ha spiegato – rimane totalmente in mano pubblica e ai cittadini. È una questione culturale: su beni comuni come l’acqua, beni che servono alla nostra vita, non possiamo permettere che si faccia profitto. E quel che si fa, va reinvestito totalmente nella gestione, nella depurazione dell’acqua, nelle reti».

Riforme costituzionali. «Su modifica costituzione e modifica della legge elettorale auspico che non siano riforme che partano dal Governo ma, se ci devono essere, che partano dal Parlamento».  Fico ha auspicato anche che «la modifica della legge elettorale, se il Parlamento la vuole fare, non si faccia gli ultimi sei mesi prima di andare al voto» ma «in tempi non sospetti». Fico ha ribadito che «va fatta assolutamente» una riforma del regolamento della Camera. Il presidente ha parlato anche del «cambio di casacca» che «nella scorsa legislatura è stato un problema»: «Si può non toccare il vincolo di mandato ma lavorare sul regolamento per disincentivare i cambi di casacca». E, rispetto al ruolo politico del presidente della Camera, Fico ha osservato che come terza carica dello Stato «non posso non andare nei luoghi di sofferenza» del Paese. «Nei luoghi degli ultimi ci sarò sempre», ha aggiunto, con un atteggiamento di «solidarietà attiva, ascolto, comprensione, dialogo, cooperazione» che sono «alla base per fare una politica di pace».

Il taglio dei vitalizi è stato «un grande atto di coerenza e di coraggio da parte dell’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati» che ha approvato una «delibera importantissima, non vendicativa o punitiva». Quella approvata, «al di là del risparmio di oltre 40 milioni di euro all’anno per le casse della Camera dei deputati», è «una delibera di senso culturale» perché «andiamo a riparare delle ingiustizie che i cittadini sentivano sulla loro pelle, una ferita con le Istituzioni». Nella speranza «che anche il Senato arriverà ad una delibera», Fico ha rivendicato «la totale responsabilità della delibera» e per qualsiasi problema che dovesse essere legato alla sua approvazione e attuazione ha annunciato: «Rinuncio alla immunità parlamentare».

«Sono convinto la legge sulla Rai vada cambiata». Il presidente della Camera dei deputati ha ricordato che nella scorsa legislatura «avevo scritto un’altra legge che levava le nomine al Parlamento». «Avevamo elaborato una legge molto importante», ha proseguito Fico, osservando che di quella proposta «fu preso il Piano trasparenza che oggi agisce in Rai. Fu un grande risultato, perché oggi abbiamo senza dubbio una Rai più trasparente rispetto al passato». Il presidente della Camera ha ricordato anche che nella proposta «c’era anche l’abolizione della Commissione di vigilanza – speravo di essere l’ultimo presidente e questo è stato un fallimento – perché volevo chiudere l’era della Commissione con una nuova legge che liberava la Rai definitivamente dall’influenza del governo e della politica e ricondurre alcune condizioni di controllo sotto le Commissioni permanenti». Secondo Fico, «non è detto che in questa legislatura questa strada non possa essere intrapresa sulla legge».

Quella di Giulio Regeni è «una questione fondamentale» rispetto alla quale «come Stato non si può non perseguire la verità». Fico ha ricordato che, prima di recarsi all’assemblea dei Paesi mediterranei,  «non me la sono sentita di andare in Egitto senza prima sentire e chiamare la famiglia Regeni». Incontrando alla Camera i genitori ha detto loro che «come Stato non si può non perseguire la verità su Giulio Regeni. Non ne va solo della dignità e della lotta che stanno facendo i genitori che hanno avuto un figlio sequestrato, torturato e ucciso, ne va della dignità del nostro Paese e del nostro popolo». «Sono vicino al 100% alla famiglia», ha aggiunto il presidente della Camera ribadendo che «come terza carico dello Stato non mi arrenderò mai a questo stato dei fatti». «Con il ministro degli Esteri Moavero e con la famiglia Regeni abbiamo fatto un punto della situazione anche sullo stato di avanzamento della collaborazione tra Procura egiziana e Procura di Roma». In questo filone, ha annunciato, «domani vedrò il presidente del Parlamento egiziano». Fico si è detto «contento» anche della «linea istituzionale e governativa molto forte e unita» condivisa con il premier Conte e il ministro Salvini su questa questione. «Lo merita il Paese, lo Stato e la famiglia Regeni». I genitori del giovane «sono due persone combattenti, straordinarie; non si sono arresi e si sono messi in una difficoltà enorme alla ricerca della verità. A loro va tutta la mia stima attiva alla ricerca della verità, non mi arrenderò mai insieme ai genitori».