Toscana

Migranti, bandi accoglienza quasi deserti. A rischio mille posti letto

Il rischio è che, dal primo luglio (giorno di scadenza dei vecchi bandi) oltre mille migranti non abbiano più un posto letto, un tetto sotto cui dormire. A rinunciare ai bandi ci sono associazioni come la cooperativa Albatros, che finora aveva sul territorio 250 migranti. C’è poi la cooperativa Cristoforo, che al momento ospita circa 240 profughi. E ancora la Diaconia Valdese, che finora ne ospitava una ventina. E poi Oxfam, con centri per circa quindici migranti. E poi Il Cenacolo, che aveva quasi 400 posti, al suo posto parteciperà la cooperativa Girasole, sempre del consorzio Coeso. E infine la Caritas, che parteciperà ai bandi ma riducendo fortemente il numero di migranti da ospitare. Attualmente nelle strutture Caritas ci sono circa 200 persone. «Non siamo albergatori», hanno motivato all’unisono le associazioni il ritiro dai bandi, che avrebbero un’impronta troppa assistenzialista e poco orientata all’integrazione. Coi nuovi bandi, voluti dal ministro Salvini e declinati sui territori attraverso le prefetture, si tagliano drasticamente le risorse e si tagliano alcuni servizi che prima erano obbligatori. Il taglio è radicale: da 35 euro al giorno per ogni profugo, a 19-26 euro a persona.

Più i centri sono grandi, minore sarà la cifra erogata dallo Stato per le associazioni che gestiscono l’accoglienza. Oltre al taglio dei fondi, nei nuovi bandi scompaiono richieste agli enti gestori come scuola di italiano, assistenza psicologica, corsi di formazione, assistenza legale, che resteranno soltanto per i profughi che hanno già ottenuto asilo politico. I richiedenti asilo avranno diritto soltanto a vitto, alloggio, pocket money da 2,50 euro al giorno, una scheda telefonica da 5 euro, assistenza sanitaria.

«Caro Salvini, ora la pacchia è finita per te. Hai messo all’indice le associazioni e le cooperative che hanno fatto accoglienza in Toscana e hai tagliato i finanziamenti. Ora, giustamente, queste si rifiutano di partecipare ai bandi della prefettura, perché, sostiene la Caritas, “non sono albergatori”, e con i nuovi capitolati, che tu Salvini hai voluto, non si può fare formazione né insegnare l’italiano ai migranti. In una parola, non si può fare integrazione». È quanto sostiene, in un post su Facebook, il presidente della Toscana, Enrico Rossi. «Su una richiesta di copertura di 1.500 posti- ricorda- si è arrivati a una disponibilità di soli 300. Il rischio è che dal primo luglio, scadenza dei vecchi bandi, 1.200 persone siano in mezzo alla strada. Sai che ti dico caro Salvini: portateli a casa tua». Oppure, ammonisce, «assumiti le tue responsabilità e tratta le persone come devono essere trattate, con rispetto per i loro diritti e la loro dignità, siano essi migranti o lavoratori e volontari impegnati nelle associazioni e nelle cooperative».

Ma per il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, che ieri ha risposto a domande dei giornalisti durante una conferenza stampa a Prato,  «Non possono esserci delle preoccupazioni. Anzi, se qualche bando non viene accettato testimonia il fatto che prima non c’era questa intenzione di accoglienza e solidarietà per fini umanitari, ma forse più per fini di business, che sono lieto di poter dire che il ministero dell’Interno con l’azione di questo governo ha cancellato definitivamente». Sibilia, replicando a Rossi, nega che ci siano delle criticità: «Oggi siamo nei parametri europei- ribatte-, spendiamo gli stessi soldi degli altri per l’accoglienza e forse siamo anche un Paese che da questo punto di vista può diventare virtuoso».