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MIGRANTES: «NON C’È MOTIVO DI PARLARE DI INVASIONE DA ROMANIA E BULGARIA»

“Non c’è motivo di parlare di invasione. Non c’è stata nemmeno dai dieci Paesi entrati nell’Unione nel 2004, nemmeno dalla Polonia. Semmai per molti immigrati, e in particolare per le donne, potrà iniziare un rientro in patria, come invocato qualche mese fa dal Presidente della Repubblica Romena rivolgendosi ai connazionali presenti in Italia”. Così la Fondazione Migrantes della Cei commenta il recente ingresso di Romania e Bulgaria nell’Unione Europea. “Sviluppo economico grazie all’entrata nell’U.E. e progressivo regresso demografico di cui ci sono già evidenti segnali – afferma la Migrantes in una nota pubblicata oggi su “Migranti-press” – probabilmente porteranno ad allargare il mercato di lavoro in questi Paesi, riducendo la pressione migratoria, sollecitando anzi il rientro di chi ha già sperimentato l’emigrazione”. Non c’è alcun timore neppure per l’ingresso di nomadi nel nostro Paese: “si tratta – afferma mons. Piero Gabella, direttore nazionale della Migrantes per la Pastorale dei Rom e dei Sinti – di allarmismi inutili: attendiamo di vedere come si sviluppa il fenomeno”. “Gli allarmismi – aggiunge mons. Gabella – fanno nascere paure nella gente. Occorre abbassare i toni e vedere cosa accade realmente. Se vogliamo l’Europa, l’allargamento, bisogna accogliere i Paese membri e le loro minoranze”. Sir