Saranno celebrati domani, 26 gennaio, nella cattedrale di San Cristobal de las Casas (Chiapas), in Messico, i funerali del vescovo emerito mons. Samuel Ruiz Garcia, noto come il vescovo dei poveri e degli indigeni. Celebrerà il nunzio apostolico in Messico mons. Christophe Pierre. Mons. Ruiz, 86 anni, è morto ieri mattina in un ospedale di Città del Messico per complicazioni legate all’ipertensione e al diabete. Premiato nel 2002 dalla giuria del Premio internazionale per i diritti umani, istituito nel 1978 dall’Unesco, e candidato nel 1994 al premio Nobel per la Pace per il ruolo di mediazione svolto tra il governo messicano e l’insurrezione zapatista dell’Ezln (Esercito zapatista di liberazione nazionale), mons. Ruiz era molto amato dalla popolazione, che lo chiamava tatic (“padre” in lingua tzotzil): nella cattedrale di San Cristobal de Las Casas, dove è Ruiz è stato vescovo per oltre 40 anni migliaia di persone stanno sfilando da ore per dare l’ultimo saluto al vescovo, che verrà sepolto alle spalle dell’altare della cattedrale della pace di San Cristobal. Nel comunicato diffuso dal Centro per i diritti umani Fray Bartolomé de Las Casas (da lui fondato e diretto) si ricorda la sua incorruttibile decisione di lottare per la giustizia e la costruzione della pace con dignità e perseveranza.Durante i 40 anni di servizio nella sua diocesi, mons. Ruiz ha visitato 2042 comunità, percorrendo tutta la zona a piedi o a cavallo. Nel 1974 organizzò un congresso al quale parteciparono 2000 indigeni del sud del Messico e nel 1988 fondò il Centro Fray Bartolomé del Las Casas. Nella storia del Messico sarà ricordato come una delle figure religiose di maggior influenza per la difesa e la denuncia di violazioni nei confronti degli indigeni, per la lotta contro le discriminazioni razziali ed il suo impegno per la pace nei negoziati tra governo e guerriglieri. La Conferenza episcopale messicana, annunciandone la morte e i particolari della vita, si unisce alla preghiera. Mons. Ruiz era molto conosciuto e amato anche in Italia, dove veniva spesso, in particolare per presiedere le celebrazioni romane nell’anniversario della morte di mons. Oscar Arnulfo Romero, il 24 marzo.Sir