MESSICO, FORUM MONDIALE DELL’ACQUA: «NULLA DI NUOVO» NELLA DICHIARAZIONE FINALE?

La Dichiarazione finale del IV Forum mondiale dell’acqua “non aggiunge nulla di nuovo per migliorare la situazione attuale”, a parere di Jaime Pittock, direttore del programma globale dell’acqua del Wwf (World wildlife fund, fondo mondiale per la natura); l’accesso alle risorse idriche non è stato infatti definito “un diritto umano”, come chiedeva la Bolivia, nè “fondamentale” come voleva l’Unione Europea. Bolivia, Venezuela e Cuba, che avevano minacciato di non sottoscrivere il documento, alla fine hanno aderito.

Cristina Narbona, responsabile del ministero spagnolo per l’Ambiente, nel sottolineare che la Dichiarazione alla fine ha riscosso un consenso generalizzato, ha rilevato: “Anche se non si parla di diritto umano, per lo meno non si parla di privatizzazione”, come avrebbero voluto alcuni dei partecipanti a cominciare dal magnate messicano Carlos Slim. Negli allegati alla Dichiarazione viene anzi sottolineata “la necessità di includere l’acqua ed il suo risanamento come priorità dei governi, in particolare nell’ambito delle strategie nazionali di sviluppo sostenibile e di riduzione della povertà”.

L’assise triennale, alla quale hanno partecipato ministri e rappresentanti di 140 paesi e oltre 10.000 esperti del settore ha inoltre qualche modo ribadito “l’importanza dell’acqua per lo sviluppo” e ha riconosciuto “il ruolo determinante che in ogni paese tocca ai parlamentari e alle autorità locali nel consentire un aumento dell’accesso alle risorse idriche”.