Vita Chiesa

Messale romano: card. Bassetti, «ci vuole ancora un po’ di tempo» per approvazione e «nuovo» Padre Nostro

L’Assemblea generale della Cei ha approvato la traduzione italiana della terza edizione del Messale Romano, a conclusione di un percorso durato oltre 16 anni. In tale arco di tempo, si legge nel comunicato finale dell’Assemblea generale straordinaria della Cei (12-15 novembre), vescovi ed esperti hanno lavorato al miglioramento del testo sotto il profilo teologico, pastorale e stilistico, nonché alla messa a punto della «Presentazione» del Messale, che aiuterà non solo a una sua proficua recezione, ma anche a sostenere la pastorale liturgica nel suo insieme. Nell’intento dei vescovi, infatti, la pubblicazione della nuova edizione costituisce l’occasione per contribuire al rinnovamento della comunità ecclesiale nel solco della riforma liturgica.

Di qui la sottolineatura, emersa nei lavori assembleari, relativa alla necessità di un grande impegno formativo. In quest’ottica «si coglie la stonatura di ogni protagonismo individuale, di una creatività che sconfina nell’improvvisazione, come pure di un freddo ritualismo, improntato a un estetismo fine a se stesso». La liturgia, hanno evidenziato i vescovi, coinvolge l’intera assemblea nell’atto di rivolgersi al Signore: «Richiede un’arte celebrativa capace di far emergere il valore sacramentale della Parola di Dio, attingere e alimentare il senso della comunità, promuovendo anche la realtà dei ministeri. Tutta la vita, con i suoi linguaggi, è coinvolta nell’incontro con il Mistero: in modo particolare, si suggerisce di curare la qualità del canto e della musica per le liturgie».

Per dare sostanza a questi temi, si è evidenziata l’opportunità di preparare una sorta di «riconsegna al popolo di Dio del Messale Romano» con un sussidio che rilanci l’impegno della pastorale liturgica. Il testo della nuova edizione sarà ora sottoposto alla Santa Sede per i provvedimenti di competenza, ottenuti i quali andrà in vigore anche la nuova versione del Padre nostro («non abbandonarci alla tentazione») e dell’inizio del Gloria («pace in terra agli uomini, amati dal Signore»).

Nella conferenza stampa di presentazione del comunicato finale il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti ha però precisato che sebbene il nuovo Messale sia stato approvato «ci vuole ancora un po’ di tempo» per la sua pubblicazione, e quindi anche per le nuova versione del Padre Nostro, in cui si pregherà «non abbandonarci alla tentazione» (invece che «non indurci in tentazione», come nella versione attualmente in voga).

«I primi a chiedersi quando entrerà in vigore la nuova versione del Padre Nostro sono stati i vescovi», ha rivelato il presidente della Cei: «Prima è necessario che otteniamo la Confirmatio della Santa Sede, poi si potrà utilizzare, con la pubblicazione della nuova traduzione del Messale romano». «Ci sono ancora alcune cose da correggere e da verificare, ma il grosso del lavoro è fatto», ha aggiunto mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei: «Manca allo studio la forma, anche esteriore, del Messale, ma non c’è più un lavoro di revisione da fare». Quanto ai tempi della pubblicazione, Russo ha affermato: «Spero nel 2019». «È un passo avanti sul Concilio», ha chiosato il presidente della Cei: «Ogni traduzione è anche un approfondimento spirituale. Renderà più agile la preghiera nelle comunità e sarà approvato da tutti».