Vita Chiesa
MESSAGGIO URBI ET ORBI: UN PAPA SOFFERENTE E SENZA VOCE INVOCA LA PACE SUL MONDO
Il Papa è rimasto affacciato alla finestra del suo studio, salutando a lungo le decine di migliaia di fedeli, ma solo alla fine della messa solenne di Pasqua svoltasi stamane in piazza san Pietro. I pellegrini venuti a Roma in questi giorni speravano che a Pasqua Giovanni Paolo II avrebbe partecipato alla messa, avrebbe letto il Messaggio Urbi et Orbi, avrebbe benedetto e parlato con la folla. Invece Giovanni Paolo II è apparso, provato, alla fine della celebrazione. Al momento della benedizione, si è sentita la sua voce molto flebile. I fedeli gli hanno fatto festa con slogan e applausi, mentre molti pellegrini piangevano nel vedere la fatica evidente del pontefice nel sopportare il silenzio imposto dai medici per la sua convalescenza dopo l’operazione di tracheotomia subita alcune settimane fa.
La messa era presieduta dal card. Angelo Sodano, che ha letto anche il Messaggio Urbi et Orbi.
Rimani con noi!: con questo ritornello struggente rivolto al Cristo risorto, il papa, assente dalla celebrazione ha annunciato il suo Messaggio alla città di Roma e al mondo (Urbi et Orbi). Nel testo poetico, il Cristo viene invocato perché doni fiducia e speranza in quanti cercano il senso vero della loro esistenza. Il Signore è invocato perché insegni gesti di pace per i Paesi del Medio Oriente e dell’Africa, dove pure tanto sangue continua ad essere versato; perché spinga alla solidarietà verso le moltitudini che, ancor oggi, soffrono e muoiono di miseria e di fame.
E il Cristo viene invocato perché rimanga nel mondo del benessere e del super-sviluppo Fa’ che il progresso materiale dei popoli dice il Messaggio – non offuschi mai i valori spirituali che sono l’anima della loro civiltà.
Ecco il testo completo del Messaggio Urbi et Orbi: