Vita Chiesa

MESSAGGIO PAPA PER LA QUARESIMA: CARD. CORDES, L’OBOLO DELLA VEDOVA E LE FINANZE DELLA CHIESA

“Quando si pagano gli stipendi dei nostri impiegati; quando ospedali o asili devono fare i conti; quando si scava un pozzo in Africa nella zona nel Sahel o quando in Messico dopo le inondazioni viene ricostruita una Chiesa distrutta” il brano da tener presente è quello evangelico dell’obolo della vedova, che “ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri”, perché ha dato tutto ciò che aveva”. Lo ha detto il card. Paul Jozef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, illustrando oggi ai giornalisti il Messaggio del Papa perla Quaresima. Il testo della pericope evangelica, ha proseguito il porporato, “turba chi lavora allo sportello di una banca oppure chi gestisce le finanze della Chiesa”, non solo perché dimostra che “le persone anche con piccoli doni rendono possibile il servizio che la Chiesa presta a Dio e al prossimo in difficoltà” e che “la gente del popolo speso è più generosa della gente benestante”. Per Gesù, infatti, “il valore del nostro dono si misura non sulla base delle cifre stampate sulla moneta. Il suo valore non dipende dalla grandezza del portafoglio dal quale viene tirata fuori l’offerta ma dai pensieri e dalle intenzione che hanno spinto a dare. Il cuore può fare del centesimo che diamo come dono un assegno che suscita inaspettatamente stupore”. Per quanto riguarda gli “aspetti mediatici” lanciati in seguito a calamità come lo tsunami, Cordes ha fatto notare che “sarebbe utile se non venisse indicato solamente il numero di conto corrente, ma anche la percentuale che le agenzie trattengono per mantenere la propria istituzione. Aiuterebbe il donatore a discernere in quale modo il suo dono raggiunge i bisognosi restando il più integro possibile”. A questo proposito, per Cordes “il consumo interno delle agenzie di aiuto della Chiesa può essere considerato esemplare”. I costi amministrativi della Caritas italiana, ad esempio, rappresentavano il 9% delle offerte, quelli dell’Ordine di Malta il 7%, e quelli dell’agenzia “Kirche in Not” il 6%. Per le fondazioni affidate a Cor Unum, ha informato Cordes, “la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel e la Fondazione Populorum Progressio per l’America Latina devono solamente farsi carico dei costi riguardanti il supporto logistico-amministrativo per la distribuzione dei doni;nel 2006 arriviamo al 3%”.Sir