Vita Chiesa

MESSAGGIO DEL PAPA PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

“Per vedere Gesù, occorre innanzitutto lasciarsi guardare da lui”, partendo dall’”insopprimibile nostalgia di Dio che l’uomo porta nel cuore”. E’ quanto scrive il Papa, nel Messaggio perla XIX Giornata mondiale della Gioventù, che quest’anno si celebra a livello diocesano, il 4 aprile, sul tema “Vogliamo vedere Gesù! (Gv 12,21). “Il desiderio di vedere Dio abita il cuore di ogni uomo e di ogni donna”, nonostante venga spesso “deformato” dal peccato, sottolinea Giovanni Paolo II invitando tutti i giovani del mondo ad “intensificare il cammino di preparazione spirituale” verso la XX Gmg, in programma a Colonia nel 2005. Secondo il Papa, infatti, “colui che s’avvicina a Gesù con cuore libero da pregiudizi può giungere abbastanza agevolmente alla fede, perché è Gesù stesso ad averlo già visto e amato per primo. L’aspetto più sublime della dignità dell’uomo sta proprio nella sua vocazione a comunicare con Dio in questo profondo scambio di sguardi che trasforma la vita”. Di qui l’invito centrale del messaggio: ”Cari giovani, lasciatevi guardare negli occhi da Gesù, perché cresca in voi il desiderio di vedere la Luce, di gustare lo splendore della Verità”. In particolare, il Papa invita i giovani a cercare “con ogni mezzo” l’incontro con Gesù, “con gli occhi di carne”, cioè “attraverso gli avvenimenti della vita e nel volto degli altri”, e “con gli occhi dell’anima”, cioè “per mezzo della preghiera e della meditazione della Parola di Dio” (segue). Scegliere Gesù vuol dire “accettare la sua signoria sulla nostra vita”, prosegue il Papa nel messaggio per la prossima Gmg, e ammonisce: ”Tutti i beni della terra, tutti i successi professionali, lo stesso amore umano che sognate, non potranno mai soddisfare le vostre attese più intime e profonde. Solo l’incontro con Gesù potrà dar senso pieno alla vostra vita. Non vi lasciate distrarre in questa ricerca, perseverate in essa, perché la posta in gioco è la vostra piena realizzazione e la vostra gioia”. Quello di Gesù, per il Papa, è il “linguaggio meraviglioso del dono di sé e dell’amore fino al sacrificio della propria vita”. ”Un discorso non facile”, ammette il Papa, ma solo “l’oblio di sé distoglie dall’amore possessivo e narcisista per aprire l’uomo alla gioia dell’amore che si dona”. “Amare”, spiega il Santo Padre, ”non è soltanto un sentimento”, ma “un atto di volontà che consiste nel preferire in maniera costante, al proprio, il bene altrui”: è questa “scuola eucaristica di libertà e di carità” che “insegna a superare le emozioni superficiali per radicarsi fermamente in ciò che è vero e buono, libera dal ripiegamento su di sé per disporre ad aprirsi agli altri, insegna a passare da un amore ‘affettivo’ ad un amore ‘effettivo’”. Scoprire Gesù ”nei più poveri”, è l’altro invito del Papa, che cita Madre Teresa di Calcutta. “I vostri contemporanei – conclude Giovanni Paolo II – aspettano da voi che siate i testimoni intrepidi”, gli “amici entusiasti” di Gesù, accettando l’esperienza della Croce e sapendo “riconoscere” la “presenza” di Cristo nella Chiesa, nelle “vostre parrocchie, movimenti e comunità”. Sir

Il testo integrale del Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù