Vita Chiesa

MERCOLEDI’ DELLE CENERI: PAPA, «LA VERA PREGHIERA E’ IL MOTORE DEL MONDO»

“La vera preghiera è il motore del mondo, perché lo tiene aperto a Dio. Per questo senza preghiera non c’è speranza, ma solo illusione”. Lo ha detto il Papa, presiedendo questo pomeriggio nella basilica di S. Sabina il rito dell’imposizione delle Ceneri, che segna l’inizio della Quaresima. Secondo Benedetto XVI, “non è la presenza di Dio ad alienare l’uomo, ma la sua assenza: senza il vero Dio, Padre del Signore Gesù Cristo, le speranze diventano illusioni che inducono ad evadere dalla realtà”. Proprio per questo, ha proseguito il Pontefice, “parlare con Dio, rimanere alla sua presenza, lasciarsi illuminare e purificare dalla sua Parola, ci introduce invece nel cuore della realtà, nell’intimo Motore del divenire cosmico, ci introduce per così dire nel cuore pulsante dell’universo”. La preghiera, dunque, come antidoto a “menzogne nascoste”, “compromessi” e “diverse forme di egoismo”: “Senza la dimensione della preghiera – ha ammonito il Santo Padre – l’io umano finisce per chiudersi in se stesso, e la coscienza, che dovrebbe essere eco della voce di Dio, rischia di ridursi a specchio dell’io, così che il colloquio interiore diventa un monologo dando adito a mille auto giustificazioni”.

In questa prospettiva, la preghiera “è garanzia di apertura agli altri: chi si fa libero per Dio e le sue esigenze, si apre contemporaneamente all’altro, al fratello che bussa alla porta del suo cuore e chiede ascolto, attenzione, perdono, talvolta correzione ma sempre nella carità fraterna”. “La vera preghiera non è mai egocentrica, ma sempre centrata sull’altro”, ha assicurato il Pontefice, e come tale “esercita l’orante all”estasi’ della carità, alla capacità di uscire da sé per farsi prossimo all’altro nel servizio umile e disinteressato”. “In armonica connessione con la preghiera”, ha proseguito il Papa riferendosi alle altre due pratiche quaresimali tradizionali, “anche il digiuno e l’elemosina possono essere considerati luoghi di apprendimento ed esercizio della speranza cristiana. I Padri e gli scrittori antichi amano sottolineare che queste tre dimensioni della vita evangelica sono inseparabili, si fecondano reciprocamente e portano tanto maggior frutto quanto più si corroborano a vicenda”. Grazie, quindi, “all’azione congiunta della preghiera, del digiuno e dell’elemosina”, ha osservato Benedetto XVI, “la Quaresima nel suo insieme forma i cristiani ad essere uomini e donne di speranza, sull’esempio dei santi”.

Gesù “ha sofferto per la verità e la giustizia, portando nella storia degli uomini il vangelo della sofferenza, che è l’altra faccia del vangelo dell’amore”. Oltre al tema della preghiera, durante il rito delle imposizione delle Ceneri il Papa ha trattato il tema della sofferenza, partendo dalla consapevolezza che “la misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente”. “Dio non può patire, ma può e vuole com-patire”, ha ricordato il Santo Padre: “dalla passione di Cristo può entrare in ogni sofferenza umana” la “consolazione dell’amore partecipe di Dio”. La Pasqua, verso cui la Quaresima è protesa, ”è il mistero che dà senso alla sofferenza umana”, le parole del Papa, secondo cui “il cammino quaresimale, ci fa rivivere quanto avvenne nel cuore divino-umano di Cristo mentre saliva a Gerusalemme per l’ultima volta, per offrire se stesso in espiazione. La sofferenza e la morte sono calate come tenebre via via che Egli si avvicinava alla croce, ma viva si è fatta anche la fiamma dell’amore”. Questo perché, ha spiegato il Pontefice, “la sofferenza di Cristo è tutta permeata dalla luce dell’amore” del Padre, che permette al Figlio di “andare incontro con fiducia al suo ultimo ‘battesimo’, culmine della sua missione. Quel battesimo di dolore e d’amore, Gesù lo ha ricevuto per noi, per tutta l’umanità”.

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