Lettere in redazione
Meglio tornare ai valori della civiltà contadina
La scuola, gli ospedali, il trasporto, la casa, l’acqua, l’energia elettrica, il gas, le telecomunicazione devono tornare sotto il controllo diretto dello Stato cioè del popolo. Queste rappresentano le necessità fondamentali della persona umana. Non possono essere considerate merce. Non possono diventare possesso delle società per azioni, dove domina il profitto. L’uomo deve essere al centro di queste necessità. Il libero mercato è fallito. Il prodotto interno lordo, misuratore della ricchezza, non è più l’indicatore di benessere. Andando a lavorare in bicicletta il prodotto interno lordo diminuisce ed io sono più felice. Se produco yogurt in casa il prodotto interno diminuisce, se dono qualcosa prodotto da me, il prodotto interno lordo diminuisce. La decrescita felice deve essere il nostro obbiettivo. Consumare di meno, fare prodotti che durano, auto piccole alimentate a gas e una per famiglia. Bisogna fermare il consumismo se vogliamo salvare la nostra società. I giovani devono riscoprire le mani come strumento di creatività. Bisogna ritornare ai valori della civiltà contadina. La terra è la nostra salvezza umana come Gesù è la nostra salvezza divina.