“Il nostro è un tempo molto difficile, perché domina il diritto del più forte. Occorre dunque costruire la legge dell’amore e della compassione. Il futuro risiede nella coesistenza tra culture diverse”. Yasumi Hirose, rappresentante della Chiesa scintoista giapponese, è tra le voci più apprezzate al meeting internazionale in corso a Milano. Durante l’assemblea d’inaugurazione della tre giorni, svoltasi ieri al Teatro degli Arcimboldi, ha richiamato, unendosi agli interventi dei cardinali Camillo Ruini e Dionigi Tettamanzi, l’urgenza di costruire un “nuovo umanesimo” per un futuro di dialogo e di pace, valori questi da coniugare con la giustizia. “Il nuovo umanesimo ha come base un rinnovato rapporto tra l’uomo e Dio”, ha aggiunto Hirose, sottolineando la necessità di un recupero della spiritualità, elemento tipico dell’uomo di ogni epoca. Dal canto suo Abdoulay Wade, musulmano, presidente della Repubblica del Senegal, ha affermato che anche nella fede islamica “il tema del dialogo è fondamentale”. “Per i senegalesi la diversità è una ricchezza. Ma oggi bisogna intraprendere anche una lotta intellettuale contro chi promette il paradiso con l’inferno della guerra e della violenza. Occorre sviluppare nel mondo strategie di coalizione, non di collisione”. Yona Metzger, rabbino capo d’Israele, lancia invece da Milano una proposta sulla via della pace: “Diamo vita a un’assemblea permanente dei responsabili religiosi del mondo”, suggerendo Gerusalemme quale sede di questa “Onu delle religioni”.Sir