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MEETING SANT’EGIDIO, MONS. MARCHETTO: INUTILE CHIUDERE LE PORTE DELL’EUROPA AGLI IMMIGRATI

I migranti in Europa, “in prospettiva di futuro”, rappresentano un “fattore di pace fra le persone, i popoli e le nazioni, in favore dello sviluppo integrale”. Tutti i Paesi hanno “il diritto” di regolare il flusso migratorio ma “chiudere le porte sarebbe insensato per gli europei”. “Spingerebbe anche sempre più gente a tentare di entrare dalla porta di servizio”. Lo ha detto questa mattina mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli itineranti, intervenendo a Napoli alla tavola rotonda sul tema “Europa, immigrazione e futuro”, inserita nel programma dell’incontro internazionale per la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “L’immigrazione illegale – ha aggiunto mons. Marchetto – è un problema reale, e gli Stati hanno bisogno di collaborare nei rispettivi sforzi per fermarla”. “Combattere l’immigrazione illegale dovrebbe però essere parte di una strategia più ampia. I Paesi dovrebbero fornire veri e propri canali per l’immigrazione legale, e cercare di coglierne i benefici nella salvaguardia dei diritti umani fondamentali degli emigrati”. Per il rappresentante vaticano ”gestire l’immigrazione non è soltanto una questione di porte aperte e di unione di forze a livello internazionale. Richiede anche che ciascun Paese faccia di più per integrare i nuovi arrivati. “Soltanto una strategia creativa di integrazione – ha detto mons. Marchetto – garantirà ai vari Paesi che gli immigrati arricchiscano la società ospite più di quanto la disorientino… Gli immigrati sono parte della soluzione, non parte del problema”. “In questo ventunesimo secolo – ha detto ancora mons. Marchetto – gli emigranti hanno bisogno dell’Europa. Ma anche l’Europa ha bisogno degli emigranti. Un’Europa chiusa sarebbe un’Europa più mediocre, più povera, più debole, più vecchia. Un’Europa aperta sarà un’Europa più equa, più ricca, più forte, più giovane, purché sia un’Europa che gestisce bene l’immigrazione”. Oggi – è l’opinione di mons. Marchetto – “si sta diffondendo di fatto”, l’immagine dell’islam come “monolito intollerante”, “una religione di conquista, mentre la maggioranza dei musulmani si sente e si proclama tollerante. Questa contrapposizione rischia di compromettere gli sforzi di dialogo e provoca una reazione che può diventare esplosiva. Da una parte si lascia spazio al razzismo, dall’altra si spinge al ripiegamento su se stessi. Entrambe le religioni, quella cristiana e quella musulmana, hanno invece alla loro base una tradizione di ospitalità e di accoglienza”.Sir