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MEETING SANT’EGIDIO: LAUREA HONORIS AL PATRIARCA ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI BARTOLOMEO I

Coniugare unità e pluralismo a patire dal rispetto per “le particolari tradizioni culturali, vissute dai cittadini dell’Unione europea”. Su questo binomio si gioca il futuro dell’Europa. Lo ha detto il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I nella lectio magistralis all’Istituto Orientale di Napoli che gli ha conferito la laurea honoris causa. “Crediamo – ha spiegato – che non sia possibile nel nome di una globale tradizione culturale, abolire le locali eredità culturali, come neppure nel nome delle particolarità culturali di infarcire l’unità dell’Europa, ma anche della moderna società”. Il secondo problema che il patriarca ecumenico di Costantinpoli individua in Europa è quello dell’esistenza di diverse correnti religiose e ideologiche “impossibili da trascurare”. “Crediamo – ha aggiunto – che si debba edificare il futuro dell’Europa, rispettando l’altro, le particolari religioni e le differenti ideologie”, come deve “essere rifiutato il fondamentalismo, ovunque esso provenga”. Bartolomeo, dopo aver sottolineato che la Chiesa ortodossa “si muove in questa prospettiva” ha indicato tre punti che “mostrano il contributo del Patriarcato ecumenico al mondo moderno verso la direzione dell’unificazione dell’Europa. Il primo è “l’offerta” e il “vissuto” del senso ortodosso della “persona”. Il secondo è il “dialogo con le altre religioni e, in genere, con ogni uomo di buona volontà che abita il pianeta Terra”; il terzo è il rispetto dell’ambiente e, “sicuramente questo si lega al tema della persona”. D’altronde – ha spiegato – quando “l’uomo è vera persona, con il pieno significato del termine, allora rispetta l’altro uomo e l’ambente, la casa in cui abita”. “Comprendiamo bene – ha poi affermato Bartolomeo I – che non siamo gli unici signori della creazione, ma i suoi amministratori e che dobbiamo comportarci versa di essa come ornamento di Dio e come dono di Lui a noi. Verso questo indirizzo devono muoversi anche le legislazioni degli Stati, prima che diventiamo testimoni della catastrofe ecologica”.Sir