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MEETING SANT’EGIDIO, CERIMONIA FINALE; A NAPOLI UN FORUM PER PACE E DIALOGO
ialogo e alla pace per la nostra città, per il Mediterraneo, per le genti diverse e affascinanti che abitano il Mare nostrum’. L’intenzione a dar vita a tale struttura è stata annunciata questa sera dall’arcivescovo di Napoli, card. Crescenzio Sepe, nel corso della cerimonia finale del meeting interreligioso promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Noi ci impegniamo ha detto l’arcivescovo a far sì che questa volontà di dialogo, indispensabile per la costruzione di un nuovo mondo di giustizia e di pace, non cada nell’oblio. Un promessa che si concretizza già oggi nell’intento di voler istituire proprio qui una struttura permanente di dialogo interreligioso e interculturale, tale da aprire le porte di Napoli alla differenza degli uomini e, la differenza degli uomini, alla ricchezza di Napoli. L’essere e l’agire dei pacificatori ha aggiunto il porporato non è debolezza, non è fuga dalla lotta, non è acquiescenza contro lo strapotere della prepotenza. È, invece, scegliere armi diverse per combattere ogni sopruso e ogni forma di violenza; è usare un’altra strategia per costruire i rapporti umani; è inventare parole nuove che abbiano le tonalità della pace; è affondare il proprio destino nella terra del dialogo.
Oggi, a Napoli, sentiamo il bisogno di una stagione più audace d’impegno da parte delle religioni per riconciliare gli uomini e i popoli, per richiamare alla responsabilità della pace. Perché la pace è minacciata. E la pace ha bisogno di tessitori pazienti e tenaci, che sappiano vivere il realismo dello spirito. Lo ha sottolineato Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, nel corso della cerimonia finale del meeting interreligioso. Le religioni ha ammonito non sono una bandiera per combattere ed è vergognoso quando sono sfruttate dal terrorismo. Per i credenti ha ricordato Riccardi il sogno di un mondo di pace non è un’utopia, bensì un ideale per cui vivere, lottare, pregare, operare. Un ideale irrinunciabile. Piuttosto, la pace è un sogno da realizzare con pazienza e per cui pregare con insistenza. È un sogno attorno a cui orientare i sentimenti buoni dei popoli: l’amore, il rispetto per l’altro, la ricerca della giustizia, la pazienza. Perché i sentimenti degli uomini e dei popoli sono importanti. E le religioni ha concluso li orientano in profondità. Riccardi ha quindi condiviso l’idea del card. Sepe di far nascere a Napoli un Forum di studio e di ricerca per il dialogo e la pace.
Il mondo contemporaneo e, particolarmente quello europeo, soffre per l’allontanamento di Dio dalla vita dell’uomo, ha detto questa sera il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, nel suo intervento conclusivo dell’incontro internazionale. Per il patriarca ecumenico nella civiltà europea si cerca disperatamente di mettere l’uomo, con le sue passioni e i suoi limiti, al posto di Cristo. Si è parlato della morte di Dio, ma ha aggiunto – se Dio è morto non esiste peccato perché il peccato presuppone l’esistenza di Dio e questo comporta che tutto viene relativizzato, i valori supremi vengono cacciati e incominciano purtroppo a dominare i valori relativi. Il patriarca, che per la prima volta ha partecipato ad un meeting interreligioso promosso da Sant’Egidio, ha ricordato che l’ortodossia non favorisce la violenza, perché il Regno di Dio non si crea con un esteriore e violenta imposizione meccanica, ma con l’interiore, libera e personale accettazione di Cristo. Il patriarca ha quindi ringraziato la bella città di Napoli per la calorosa accoglienza.
La prossima edizione del meeting interreligioso, promosso ogni anno dalla Comunità di Sant’Egidio si svolgerà a Cipro. Lo ha annunciato Andrea Riccardi questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa. A Cipro ha detto Riccardi – c’è una grande Chiesa ortodossa, da qui si riesce a vedere il Mediterraneo. Quest’isola rappresenta una frontiera che può diventare un ponte di dialogo e di pace. A Cipro ha detto l’arcivescovo della stessa isola Chrysostomos II non ci sono stati mai problemi di dialogo con le altre religioni. Abbiamo rapporti amichevoli con i nostri vicini, sia musulmani che ebrei. Il patriarca ha concluso sostenendo che lo Spirito di Assisi ed ora lo spirito di Napoli potrà essere lo spirito di Cipro, uno spirito ancora più forte, sono convinto, che possa essere veramente significativo per questo secolo che si è aperto e che sia il secolo che ci vedrà uniti gli uni accanto agli altri nonostante le differenze. Al meeting di Napoli hanno partecipato 315 capi religiosi e personalità di diverse religioni ed è stato seguito da circa 600 giornalisti accreditati di 200 testate.