(Cracovia) Con un lungo applauso, gli oltre 500 fra rappresentanti di varie religioni, Stati, istituzioni e associazioni hanno accolto ieri a Cracovia il messaggio di Benedetto XVI con il quale si è aperto il Meeting Internazionale Uomini e Religioni organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio nella città polacca a 70 anni dallo scoppio del II conflitto mondiale e a 20 dall’abbattimento definitivo della Cortina dei ferro. Il messaggio è stato trasmesso su megaschermi nel santuario della Divina Misericordia di Cracovia dove si è tenuta una solenne liturgia ecumenica, presieduta dall’arcivescovo card. Stanislaw Dziwisz. Ad accogliere i partecipanti, Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio che ha dato il benvenuto a tutti coloro che dalla Polonia e da tanti paesi europei, dell’Africa, delle Americhe e dell’Asia sono qui a Cracovia per pregare insieme per la pace e ricordando le parole pronunciate nel 1986 ad Assisi da Giovanni Paolo II la pace è un cantiere aperto a tutti ha rilevato che senza il papa polacco senza la sua profezia, senza la sua iniziativa oggi non saremmo qui, il cammino della pace, del dialogo e dell’unità dei cristiani e degli uomini e delle donne delle grandi religioni mondiali, non sarebbe a un livello così profondo. Da Cracovia, dalla città di Giovanni Paolo II, infaticabile pellegrino e messaggero di pace, si innalza in questi giorni una voce corale e una preghiera rivolta all’Onnipotente, per il dono della pace per la nostra terra inquieta, ha detto l’arcivescovo di Cracovia, card. Stanisław Dziwisz nell’omelia pronunciata ieri alla liturgia ecumenica che ha dato il via ufficiale e solenne al Meeting. L’arcivescovo ha ricordato l’anniversario tragico dello scoppio della seconda guerra mondiale ed ha definito il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau un simbolo conturbante di quegli anni oscuri. Poi ha aggiunto: Il paese in cui ci riuniamo ha conosciuto anche l’umiliazione da parte dell’ideologia comunista, che per decenni ha tentato di dominare le coscienze della gente, calpestando la loro dignità, privandoli della libertà, promettendo di costruire il paradiso in terra. Questa ideologia ha lasciato dietro di sé macerie spirituali e materiali. Con l’arcivescovo cattolico, ha preso la parola anche il metropolita Serafim della Chiesa Ortodossa di Romania, che ha invitato i presenti ad essere operatori di pace, per trasfigurare con la potenza della Resurrezione ogni sofferenza e ogni miseria del mondo.La dignità umana è il punto di partenza dell’Europa del futuro, ha affermato ieri il presidente della Commissione Europea José Barroso. Parlando al Meeting di Cracovia, Barroso ha elencato i principali valori sui quali deve basarsi l’Europa per promuovere un pieno sviluppo di ogni persona umana nella sua integrità, e di tutti gli uomini. Libertà, diritti umani, tolleranza, solidarietà, lotta alla povertà e salvaguardia dell’ambiente sono valori universali alla base del modello europeo di società. Il presidente della CE ha ricordato l’anniversario della Seconda Guerra Mondiale rilevando che fu proprio in Polonia che essa cominciò e che nessun altro Paese simboleggia con maggiore forza le pene, le sofferenze e le atrocità della guerra. L’Unione Europea fu creata per assicurare che tali atrocità non si sarebbero ripetute mai più, ha ribadito Barroso, rammentando poi la mancata realizzazione del sogno della libertà nei paesi dell’Europa centro orientale dopo la fine degli avvenimenti bellici, e il fondamentale ruolo di Giovanni Polo II perché il nostro continente potesse oggi di nuovo respirare con i due polmoni. Barroso ha poi sottolineato l’importanza di Solidarnosc quale primo movimento democratico nell’Europa centro orientale.Sir