«Sono emozionata, avrei voluto sinceramente essere lì con voi. Riunioni come quella a cui state partecipando sono una luce per tutti coloro che vivono nelle tenebre, è un modo per dare senso alla vita, per far vedere che esistono cause per cui vale la pena lottare insieme». Con queste parole Ingrid Betancourt, in collegamento telefonico, ha salutato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e i partecipanti al Meeting internazionale di San Rossore (Pi) tra gli applausi della platea, che a più riprese hanno accompagnato e interrotto il suo discorso. «La libertà ha detto – mi ha colto di sorpresa. Non me l’aspettavo, mi aspettavo almeno altri quattro anni di prigionia. Avrei voluto veramente essere lì con voi perchè abbiamo così tanto in comune, tante idee, tanti sogni, tante l! otte da portare avanti. Adesso, però, sto cercando di r! icostrui rmi una quotidianità, nuovi spazi, nuove abitudini. Mi prenderò un mese di vacanza per stare con i miei figli». Subito dopo l’accenno alla ritrovata libertà, il pensiero della Betancourt corre ai compagni di prigionia: «L’unica cosa che in questo momento mi sento di dire spiega è che voglio aiutare tutte quelle persone che ancora, in Colombia, vivono nello stesso orrore in cui ho vissuto io. La libertà è un valore per cui vale la pena combattere».Il presidente Martini ha invitato la leader colombiana a venire presto in Toscana, dove ha sede il Comitato internazionale per sostenere la sua candidatura al premio Nobel per la Pace. «Sarò felicissima ha detto Ingrid Betancourt di venire in Toscana. So della candidatura e mi pongo con grande umiltà davanti a questo importantissimo Premio. So di non meritarlo, ma se la mia esperienza potrà aiutare ! la lotta di tutti coloro che sono privati della libertà, allora ogni anno, ogni giorno, ogni secondo della mia prigionia, anche se sono gravati su di me come pesanti croci, avranno avuto senso e mi avranno aiutato a servire meglio gli altri». (cs-Pamela Pucci)