San Rossore (Pi) Fra scienza e vita scegliamo l’equilibrio. No ad una scienza che si accanisce sulla vita, no ad una scienza boicottata per tutelare la vita. Francesco Busnelli, giurista del Sant’Anna di Pisa, componente del European Group of Ethics a Bruxelles che sta elaborando una opinion per l’Unione Europea, introduce il tema che in Italia ha scatenato quelli che chiama opposti fondamentalismi: quale il limite e il ruolo della scienza e della vita? Due gli spunti sui quali chiama a riflettere.Il primo riguarda la biologia sintetica. «Un tema dice Busnelli sul quale l’Europa insegue l’America e dove l’Italia è assente. Ho cercato vanamente uno studioso italiano che potesse farmi lo stato dell’arte». Ma se la biologia sintetica porta gli uomini, per la prima volta, a diventare creatori di vita, Busnelli introduce il secondo spunto: quale vita? E su questo Busnelli fa appello all’equilibrio e ad una maggiore consapevolezza, invitando a non barricarsi solo sui pro della nuova frontiera, o sui contro, perché non possiamo fermare la scienza. Ed è in questa linea di equilibrio che si colloca la scelta dell’Europa, basata sul principio di precauzione. Il tema seguente è quello legato al fine vita, nei confronti del quale Bustinelli non esita a definire terrificante la situazione italiana. «Mentre in Europa racconta – le strade percorse sono al momento due: quella dell’eutanasia e quella che si poggia su una valutazione equilibrata e su un concetto di dignità della vita».In questo senso Busnelli indica due fari in Europa, la legge francese del 2005 e quella tedesca, che è già pronta ma uscirà a settembre. ; «Entrambe spiega il giurista risolvono in modo equlibrato le questioni del fine vita e chiariscono, senza ombra di dubbio, che idratazione e alimentazione forzata sono atti medici. Le due leggi si basano sull’autodeterminazione della persona riuscendo al contempo a non mortificare la scienza. In Italia commenta invece il giurista Busnelli – non c’è nulla, se non la grancassa degli opposti fondamentalismi».Poi aggiunge: «Non è vero, in realtà, che in Italia non c’è nulla, perché la sentenza della Corte di Cassazione sul caso Englaro è la più avanzata pronuncia giurisprudenziale sul fine vita e collima esattamente con la legge tedesca che uscirà a settembre.» Infine Busnelli conclude invitando a sfatare quello che dfinisce un dogma perverso: quello che contrappone la bioetica cattolica, identificata con l’Italia, alla bioetica laica, identificata con il Nordamerica.«In realtà conclude non esiste una bioetica cattolica, ma una dottrina cattolica. In mezzo a questi due estremi sta nascendo una bioetica europea, che si fonda sull’equilibrio, sulla dignità, sull’uguaglianza e sulla solidarietà, parola quest’ultima, ignota al Nord America». (cs-Laura Pugliesi)