(Monaco di Baviera, dagli inviati Sir) Una pietra miliare che rilancia in profondità e ampiezza la pratica del dialogo a tutti i livelli e prepara il 25° anniversario dell’incontro di Assisi che sarà celebrato da Benedetto XVI nella città umbra. È questo, nelle parole di Andrea Riccardi, l’incontro interreligioso Bound to live together. Religioni e culture in dialogo, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, che si chiude questa sera nella città tedesca. Tracciando un bilancio sui tre giorni di lavoro, Riccardi ha ricordato che il dialogo dopo l’11 settembre è stato tanto più necessario proprio per dissipare la freddezza che avrebbe alimentato ulteriori scontri. Gli ultimi 25 anni sono stati segnati da tappe decisive anche se nella storia 25 anni sono pochissimi. Per il futuro del dialogo sarà decisivo il tavolo’ europeo. Noi vogliamo una svolta, un investimento sulle culture e la pratica del dialogo a tutti i livelli. Monaco ha favorito gli incontri: Mondi diversi sono stati raggiunti dai leader religiosi che, a loro volta, vengono raggiunti dalla gente. A Monaco lo spirito di Assisi ha incontrato la primavera araba, registrando l’affacciarsi di musulmani come interlocutori di libertà. Nei panel e nei corridoi si sono svolti incontri tra leader arabi e religiosi che spiegano come non siano facili i colloqui nei loro Paesi, perché lì, non di rado, si sentono bloccati. Importante è stata anche la presenza di interlocutori libici, l’uno vicino ai Fratelli musulmani, l’altro rappresentante del Cnt, perché i libici non hanno mai amato partecipare a questi incontri. A Malta, nel 1991 ha ricordato Riccardi ricevemmo un’offerta di sponsorizzazione del convegno dalla Libia purché fosse aperto da Gheddafi con una sua omelia’. Dicemmo di no. Non vogliamo secolarizzare il dialogo ha concluso Riccardi . Per noi, infatti, più preghiera, più spiritualità vuole dire più concretezza. Anche il dialogo ecumenico e interreligioso, non può essere solo dialogo teologico. (Sir)