Vita Chiesa

MEETING DI SANT’EGIDIO: CARD. TETTAMANZI, «CERCARE VIE AUTENTICHE DI PACE». IL MESSAGGIO DEL PAPA

“Unico è stato l’intento che ci ha mossi: cercare, con lucido coraggio e ostinazione, prima di ogni pur legittima e necessaria decisione politica, vie autentiche di pace per questo mondo sempre più dominato dal terrore e dalla paura”. Con queste parole il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi ha ringraziato e salutato tutti i partecipanti al XVIII meeting internazionale della pace intitolato “Religioni e culture: il coraggio di un nuovo umanesimo”, promosso dal 5 al 7 settembre dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’Arcidiocesi. Alla tre-giorni hanno preso parte rappresentanti cristiani, musulmani, ebrei, buddisti, shintoisti, induisti, e rappresentanti di altre fedi e confessioni. Oltre duemila i delegati, cinquemila le persone che hanno partecipato ai 36 forum organizzati per mettere a confronto le religioni con il mondo di oggi, dove si è parlato di terrorismo, di dialogo interreligioso, di economia e di solidarietà, di tutela dell’ambiente e di spiritualità. “La pace – secondo Tettamanzi – non chiede di rinnegare le diversità, ma non sopporta che esse diventino barriere, divisioni, egoismi individuali, di gruppo o di Stati. La pace reclama uomini e donne che sappiano vivere gli uni accanto agli altri, gli uni ‘con’ e ‘per’ gli altri”.

Anche il Papa ha voluto inviare un messaggio ai partecipanti e alla folla radunata in piazza Duomo: “È motivo di grande gioia e di conforto vedere come il pellegrinaggio di pace, da me iniziato ad Assisi nell’ottobre 1986, non si sia fermato, ma continui e cresca sia come numero di partecipanti che come frutti”. La autentica via della pace, si legge nel saluto papale, “mai passa per la violenza e sempre per il dialogo. La guerra è da considerarsi sempre una sconfitta: una sconfitta della ragione e dell’umanità. Venga presto, allora, un sussulto spirituale e culturale che porti gli uomini a bandire la guerra”.

“In questi giorni, uomini e donne di diversa religione hanno mostrato la volontà di non farsi dominare dalla paura. Questo non ha significato solo buoni pensieri, astrattezza, distacco dalla realtà. Anzi, si è provato a guardare in faccia la realtà, quale essa appare, anche con la presenza del male, con la povertà di tanti, con lo spiegarsi di oscuri disegni di violenza. Si è provato a guardare la realtà con compassione”. Lo ha detto Andrea Riccardi, fondatore e animatore della Comunità di sant’Egidio al meeting milanese “Religioni e culture”. Riccardi ha chiuso il suo intervento rilanciando la necessità e l’efficacia del dialogo e, per questo motivo, annunciando il prossimo appuntamento: “Il nostro cammino di dialogo continua, dandoci un nuovo appuntamento, tra un anno, a Lione”. A sigillo conclusivo del meeting Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia, ha letto l’Appello per la pace 2004 che un gruppo di bambini dell’Associazione Arcobaleno consegnerà agli ambasciatori di tutto il mondo. Dopo aver ascoltato le diverse preghiere e testimonianze di chi “chiede di non morire di Aids, di fame, di sete, di guerra, per il terrorismo, abbiamo pregato – vi si legge – e scoperto ancora una volta la forza insostituibile della preghiera”. Perché la preghiera, insieme all’ascolto e al dialogo, “ci ha insegnato a vedere più lontano della rassegnazione e della paura che attraversano oggi il cuore di tanti”. L’appello si conclude affermando che “è tempo di osare, tempo di coraggio per costruire le vie di un nuovo umanesimo, che aiuta a dominare la paura e che permette di costruire già adesso il mondo di cui abbiamo bisogno”. Sir