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MEDIO ORIENTE, SFOLLATI TORNANO NEL SUD LIBANO, INIZIA RITIRO ISRAELIANI

Incoraggiati dalla tregua che dura oramai da tre giorni, decine di migliaia di sfollati libanesi stanno ritornando a ciò che resta delle loro case, mentre tra loro cercano di farsi lentamente strada le dozzine di camion dell’Onu carichi d’aiuti. La situazione umanitaria in Libano “è prossima alla catastrofe” ha detto Jan Egeland, il coordinatore degli affari umanitari dell’Onu, aggiungendo che Israele “avrebbe fatto meglio a riflettere” prima di bombardare i civili. Secondo la Forza ad interim dell’Onu in Libano (Unifil), infatti, dopo 34 giorni di bombardamenti israeliani, l’80 per cento dei villaggi è distrutto.

Intanto, mentre Siria e Iran continuano a inneggiare alla vittoria di Hezbollah contro il piano americano di ridisegnare il Medio Oriente, si ipotizzano i tempi d’attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu che, oltre a chiedere la cessazione delle ostilità, prevede il dispiegamento nel Sud del Libano di una Unifil di 15.000 uomini contro i 2.000 attuali in appoggio ai 15.000 soldati libanesi che verranno dispiegati da Beirut, parallelamente al ritiro dei soldati israeliani.

Il ritiro israeliano – che secondo Dan Haloutz, capo di stato maggiore israeliano, dovrebbe completarsi entro “una settimana o dieci giorni” – è già iniziato: circa 2.000 dei 30.000 militari israeliani hanno già lasciato il sud del Libano.

Domani invece dovrebbe iniziare il dispiegamento dei primi soldati libanesi a sul del fiume Litani. L’arrivo di 3.000-3.500 soldati della comunità internazionale che costituiranno l’avanguardia della nuova Unifil rafforzata è previsto entro 10 giorni o al massimo due settimane, ha riferito Hedi Annabi, sottosegretario generale dell’Onu per le missioni di mantenimento di pace.Misna