Toscana
MEDIO ORIENTE, SCONTRO APERTO A GAZA TRA HAMAS EFATAH
Dopo una settimana di operazioni contro esponenti e sedi di Fatah, nella striscia di Gaza è scontro aperto tra Hamas e i fedeli al presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen. La rappresaglia di Hamas, che dice di voler catturare i responsabili dell’attentato del 25 luglio che costò la vita a 5 miliziani e ad una bambina, è culminata ieri con un assedio alla roccaforte del clan degli Hilles, vicino a Fatah, in un quartiere nel centro di Gaza. Gli Hilles, accusati di nascondere i ricercati, hanno opposto una strenua resistenza che ha portato ad una vera e propria guerriglia urbana, a seguito della quale sono morti sei uomini di Fatah, tre agenti di Hamas. Sono anche rimaste ferite oltre 90 persone, fra cui diversi abitanti della zona. Dopo ore di combattimenti i miliziani di Fatah hanno scelto in 180 di ritirarsi verso la Cisgiordania, passando attraverso il territorio israeliano, le cui frontiere sono state eccezionalmente aperte dalle autorità di Telaviv, per consentire la fuga dei palestinesi ricercati da Hamas. Intanto, non si è fatta attendere la reazione in Cisgiordania, dove le forze di Abu Mazen hanno fermato decine di esponenti di Hamas ed hanno rapito uno dei dirigenti del movimento minacciando di ucciderlo se non fossero cessate le violenze a Gaza. Quello di ieri è stato il confronto più sanguinoso tra le due fazioni da quando Hamas ha assunto il controllo della Striscia un anno fa. Un colpo che complica ulteriormente il processo di riconciliazione portato avanti dai mediatori egiziani. (Fonte: Radio Vaticana)